Nuovi stanziamenti
Piano casa e bonus: in manovra un miliardo per “costruire il futuro”. Dal centrodestra un’altra risposta al ceto medio
Focus sull'edilizia residenziale a prezzi calmierati, destinata a chi non è in difficoltà economica, ma non può affrontare i costi di mercato: giovani, giovani coppie, genitori separati, anziani
I fondi aggiuntivi per il Piano casa e la proroga delle agevolazioni edilizie sulla prima abitazione al 2028. Il centrodestra spinge l’acceleratore contro l’emergenza abitativa e il caro abitazione con un’azione combinata di emendamenti “segnalati”, vale a dire gli emendamenti considerati prioritari, presentati dai partiti della coalizione. Si tratta di un impegno che complessivamente dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo di euro.
Il Piano casa: l’emendamento che porta lo stanziamento a 876 milioni
Imponente l’investimento sul Piano casa, che passa da un dossier fortemente sostenuto dall’intero governo, a partire dalla premier Giorgia Meloni e dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. «Lo sto seguendo direttamente. Sono in corso di recupero e restituzione più di 100mila appartamenti soprattutto di edilizia popolare, ne rimangono 60mila da sistemare ed è una priorità. Poi abbiamo risorse per fare progetti con privati non solo per chi è in difficoltà, ma anche per il ceto medio ed è una novità. Dal 2026 l’obiettivo è partire con progettazione primi quartieri», ha detto Salvini ai microfoni di Radio24.
La previsione di stanziamento complessivo per il Piano casa passa da 660 a 876 milioni fino al 2030, con l’assegnazione di risorse già dal prossimo anno, pari a 122 milioni. L’incremento è contenuto in un emendamento segnalato dalla Lega a prima firma del capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo. Il Piano si articola su due binari: interventi di edilizia residenziale destinati a canoni calmierati, rivolti a chi non si trova in uno stato di fragilità economica e sociale, ma non può comunque affrontare i prezzi di mercato, con particolare riferimento a giovani, giovani coppie, genitori separati e anziani; interventi di edilizia popolare rivolti a chi invece si trova in condizioni di grave difficoltà.
Giovani, giovani coppie, genitori separati, anziani: un’altra risposta al ceto medio
I programmi di edilizia sociale per quanto riguarda giovani, giovani coppie e genitori separati, secondo quanto disposto dall’emendamento, consisteranno «nella locazione, a canone agevolato, sulla base di contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili, di unità immobiliari adibite ad abitazione principale». Insomma, il cosiddetto “rent to buy”. «Perché senza una casa è difficile costruire una famiglia. E senza famiglie, non ci può essere futuro per la nostra nazione», disse Meloni annunciando il Piano casa al Meeting di Rimini. Per quanto riguarda l’edilizia sociale a favore degli anziani, poi, i programmi consistono «nella locazione a canone agevolato di unità immobiliari associati anche a contratti di permuta immobiliare, anche nell’ottica di favorire la realizzazione di progetti di coabitazione».
L’alleanza tra pubblico e privato
Questi programmi prevedono una forte alleanza tra pubblico e privato, attraverso la destinazione di una parte delle risorse alla sottoscrizione di quote o azioni di uno o più Fondi di investimento alternativi (Fia) italiani riservati, anche configurati come fondo di fondi o fondi multi-comparto, il cui patrimonio sia investito in beni immobili, diritti reali immobiliari, «ivi inclusi quelli derivanti da contratti di leasing immobiliare con natura traslativa e da rapporti concessori, partecipazioni in società immobiliari, parti di altri Fia immobiliari, anche esteri, coerenti con gli obiettivi del Piano casa Italia». L’idea, dunque, è di una collaborazione tra soggetti istituzionali privati come banche, assicurazioni e fondi pensioni e soggetti a controllo pubblico come Cassa depostiti e prestiti.
La ripartizione delle risorse
Nel dettaglio, la spesa complessiva autorizzata dall’emendamento si attesta a 876,92 milioni di euro, di cui 122,41 milioni di euro per il 2026, 116,15 milioni di euro per il 2027, 228,36 milioni di euro per il 2028, 180 milioni di euro per il 2029 e 230 milioni per il 2030. Le risorse per il 2026 sono attinte per una somma di 100 milioni su 122 dal Fondo per interventi strutturali di politica economica. L’emendamento infine prevede anche che al Piano casa e al contrasto al disagio abitativo possano essere «destinate risorse che provengono dalle rimodulazioni del Fondo europeo di sviluppo regionale – Fesr nel ciclo 2021-2027».
L’emendamento per la proroga delle agevolazioni edilizie
A completare il quadro si aggiunge l’emendamento segnalato presentato da Forza Italia che chiede la la proroga delle agevolazioni edilizie, estendendo fino al 2028 la detrazione al 50% per le ristrutturazioni sulla prima casa, dunque estendendo la proroga prevista dal testo attuale che fissa la scadenza al 2026.