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Nordio Giustizia
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Parla il Guardasigilli

Nordio: “Nessuna rivincita sulle toghe, la riforma riequilibra i poteri tra magistrati e politica”

Giustizia - di Redazione - 14 Novembre 2025 alle 10:53

“Non è una volontà di rivincita e tantomeno di vendetta da parte della politica a ispirare la riforma. C’è piuttosto la necessità di un riequilibrio tra poteri, tra quello giudiziario e quello legislativo”. Lo afferma, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

“Misure che rafforzano l’autonomia della magistratura”

“La magistratura – aggiunge – non ha mai aggredito la politica e non ha mai cercato di sostituirsi a essa, semmai è stata la politica che in maniera anche codarda ha fatto passi indietro, lasciando spazi che la magistratura ha poi occupato. Non ripeterò mai abbastanza che centrale nella legge di modifica costituzionale non è tanto contrastare la possibilità per un giudice di diventare pubblico ministero e viceversa, già oggi limitata, quanto invece da evitare è che per lo stesso Csm ci siano richieste incrociate di voti tra giudici e pubblici ministeri, che ci sia una giustizia domestica troppo compiacente, stanza di compensazione, e comunque condizionata dalle correnti. Parole dure, ma è la scoperta dell’acqua calda, dette da chi è stato magistrato per anni. Sono tutte misure che crediamo andranno a rafforzare, non a indebolire, l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”.

Nordio a La Stampa: pensiamo di vincere il referendum sulla Giustizia

Gli viene chiesto se esiste un reale pericolo per la magistratura nel sovraccaricare politicamente l’appuntamento del referendum. “Credo di sì – risponde il Guardasigilli -, soprattutto perché noi il referendum pensiamo di vincerlo e avere a che fare con una magistratura umiliata da una sconfitta politica non è certo obiettivo né mio né del Governo”. La legge di riforma mette nelle mani del Governo non solo l’istituzione dell’Alta corte disciplinare ma anche una ridefinizione dell’intera tipologia degli illeciti disciplinari. “Prioritario – prosegue Nordio – è evitare la situazione attuale dove i potenziali giudicati eleggono il loro giudice, con quest’ultimo che magari anni prima ha telefonato ai primi per chiederne il voto, un cortocircuito totalmente irrazionale, che attendo ancora mi sia spiegato. Per il resto, ritengo che la legge attuale sulla determinazione delle figure di illecito sia adeguata”.

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di Redazione - 14 Novembre 2025