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Poliziotto ucciso a Napoli, il 28enne drogato e ubriaco alla guida resta in carcere. Il provvedimento del Gip e le sue argomentazioni

Tra le righe dell'orrore

Napoli, poliziotto ucciso travolto dal Suv: convalidato l’arresto del 28enne drogato alla guida. In carcere per “colpa elevatissima”

Cronaca - di Italpress - 5 Novembre 2025 alle 21:45

Il Gip del Tribunale di Torre Annunziata ha convalidato l’arresto e ha disposto la custodia cautelare in carcere per Tommaso Severino, il 28enne che la notte del 1° novembre a Torre del Greco ha causato l’incidente stradale mortale in cui ha perso la vita l’assistente capo della Polizia di Stato, Aniello Scarpati, e ha riportato lesioni gravissime l’agente scelto Ciro Cozzolino.

Napoli, poliziotto ucciso travolto dal Suv. Il Gip: “Colpa elevatissima”

In particolare, il Gip, nel convalidare l’arresto, ha ritenuto che ricorresse la quasi flagranza. E che lo stesso fosse obbligatorio e comunque giustificato dalla gravità dei fatti e dalla personalità dell’indagato. Secondo la ricostruzione operata dal giudice, l’indagato avrebbe tenuto una condotta caratterizzata da un «livello di colpa elevatissima», essendosi posto alla guida dell’autovettura sotto l’influenza dell’alcol e della cocaina. E avendo viaggiato a velocità elevatissima, nonostante alcuni dei passeggeri presenti in auto lo avessero più volte invitato a moderare la velocità.

Il 28enne non soccorse gli agenti feriti, né gli altri passeggeri dell’auto che conduceva

Severino, inoltre, una volta verificatosi l’incidente, dopo essersi acceso ed aver fumato una sigaretta sul posto, si era allontanato senza prestare soccorso né agli agenti investiti. Né agli altri passeggeri dell’auto che conduceva, tra cui tre ragazze minorenni. Nel provvedimento cautelare, allora, il Gip ha affermato che «l’indagato ha mostrato una notevolissima potenzialità offensiva». E che «il suo comportamento, come evidenziato, si connotava al massimo livello di colpa, apparendo ingiustificabile sotto tutti i profili».

Napoli, poliziotto ucciso a Torre del Greco, il gip: «Assoluta gravità delle condotte». Il 28enne resta in carcere

Una condotta di «una gravità estrema, della quale non si può non tenere conto ai fini della valutazione delle esigenze da preservare col presidio cautelare, avuto riguardo sia alla personalità del soggetto (peraltro gravato anche da precedenti penali per lesioni e porto d’armi). Sia agli elementi di fatto». Infine, il Gip, nell’applicare la custodia cautelare in carcere, ha ritenuto che nel caso di specie, «la assoluta gravità delle condotte compiute e la personalità del reo inducono a far concludere nel senso di una totale incapacità del prevenuto a trattenere le proprie spinte criminose ed a ritenerlo, di conseguenza, incapace di rispettare le prescrizioni imposte con misure non custodiali». E che «non è possibile formulare una prognosi fausta in ordine alla futura commissione di reati da parte del prevenuto».

(Italpress)

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di Italpress - 5 Novembre 2025