Dal Caimano a Giorgia
Nanni Moretti ossessionato da Meloni: le dedica un film immaginario intitolato “La premier che urla”. In attesa di quello vero…
Nanni Moretti colpisce ancora… Giorgia Meloni: l’attore e regista (in questa foto scattata da Matt Nardone) ha dedicato un provocatorio titolo di un film immaginario “La premier che urla”, diretto dall’altrettanto immaginario Crispino Zazza.
Il riferimento è ovviamente alla Meloni. A confermarlo è stato lo stesso Moretti ai microfoni del Corriere della Sera: “Ma perché urla Giorgia Meloni? Non lo sa che ha vinto le elezioni, è presidente del Consiglio e deve governare?” le sue parole durante le riprese del nuovo film “Succederà questa notte”. Non si tratta del primo episodio. Qualche tempo fa, intervistato da “El Pais”, il regista di sinistra aveva sentenziato: «Mi dà fastidio che urli così tanto. Non ha capito che non è più capo dell’opposizione, ora deve guidare l’Italia. Ha vinto con promesse di ordine pubblico che ha capito che non si realizzeranno. Fare campagna elettorale è una cosa, governare è un’altra…».
Nanni Moretti: a quasi 20 anni dal film su Berlusconi, il prossimo sarà su Meloni?
Nei giorni scorsi, il 7e1enne attore e regista romano aveva esposto uno striscione contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, definito con un sobrio “criminale pazzo”. L’anno prossimo saranno 20 anni esatti dall’arrivo nei cinema di Il Caimano, il film che Nanni Moretti aveva dedicato al pericolo pubblico numero uno per la sinistra, Silvio Berlusconi. Vent’anni dopo, non sarebbe inverosimile immagine una pellicola dedicata a Giorgia Meloni. Per la prima presidente del Consiglio della storia d’Italia sarebbe una sorta di consacrazione. Tutti i grandi leader della destra internazionale hanno avuto la ventura di venire immortalati in opere che li demonizzavano. Basti pensare al film “Grazie, signora Tatcher” del regista britannico Ken Loach, dedicato agli effetti delle politiche economiche della premier britannica, icona dei conservatori. Per non parlare di citazioni e allusioni più o meno indirette: basti pensare a una canzone come Jokerman di Bob Dylan scritta nel 1983 in piena era reaganiana, per molti critici musicali un vero e proprio atto d’accusa contro Ronald Reagan e le politiche del presidente Usa.
Per dirla con Spiderman: “Dietro ogni grande potere ci sono grandi responsabilità”. Stan Lee non ha aggiunto che, se a possederlo è un leader di destra, dietro questo potere arriva pure una conseguente montagna di attacchi dagli artisti comunisti e postcomunisti, Fa parte di un copione già scritto della sinistra.
Foto per gentile concessione di Matt Nardone