CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

L’ultimo giorno di Pompei: il rebus della data continua ad intrigare studiosi di tutto il mondo: il convegno

Enigma per gli storici

L’ultimo giorno di Pompei: il rebus della data continua ad intrigare studiosi di tutto il mondo: il convegno

Cultura - di Redazione - 17 Novembre 2025 alle 16:04

Pompei, eterno enigma e fascino senza fine. Da secoli studiosi e appassionati di storia e archeologia si interrogano sulla data esatta dell’eruzione del Vesuvio che seppellì la città campana e l’area vesuviana. Nonostante le testimonianze di Plinio il Giovane e i numerosi reperti archeologici, le ipotesi sulla data variano dal 24 agosto al 23 novembre del 79 d.C., passando per diverse altre date intermedie. Proprio per fare chiarezza su questo dibattito, venerdì 21 e sabato 22 novembre l’Antiquarium di Boscoreale a Napoli ospiterà il convegno internazionale “Pompei · 79 d.C. questioni di metodo e di narrazione storica”: un’occasione intrigante per discutere le varie interpretazioni scientifiche e metodologiche. L’evento, organizzato dal Parco Archeologico di Pompei in collaborazione con la casa editrice Scienze e lettere e l’Archeoclub d’Italia, vedrà la partecipazione di studiosi da tutto il mondo.

I lavori si concentreranno su approcci differenti – filologici, climatici, astrologici, ambientali, geologici, numismatici, epigrafici, archeo botanici, archeo zoologici, storici e religiosi – per analizzare sia le fonti letterarie sia i reperti materiali e i dati scientifici. Venerdì 21 novembre, la conferenza si aprirà alle 9:30 con i saluti istituzionali e gli interventi del direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, di Rosario Santanastasio, presidente nazionale dell’Archeoclub d’Italia, e di altri esperti internazionali. Nel pomeriggio, i partecipanti visiteranno i nuovi scavi e i laboratori del Parco Archeologico.

“Si dice che sulla data dell’eruzione del Vesuvio ci sia un lungo dibattito, ma come si è svolto finora? – dichiara Gabriel Zuchtriegel all’Adnkronos -. Principalmente con una lunga serie di contributi -‘monologo’ che si rafforzavano o si attaccavano a vicenda.  Quando un anno fa abbiamo pubblicato un articolo sul tema, sul nostro E-Journal degli Scavi di Pompei, con il sottotitolo ‘premesse per un dibattito aperto’ volevamo mettere in evidenza questo punto: prima di esprimersi a favore di un’ipotesi, sia quella estiva sia quella autunnale, occorre dialogare. Siamo contenti che gli organizzatori del convegno e gli ospiti la vedono alla stessa maniera: saranno due giorni per celebrare la cultura del dialogo, anche e soprattutto quando non siamo tutti d’accordo”.

Secondo Helga Di Giuseppe, archeologa e ricercatrice, le ragioni della discordia sono molteplici. “La data dell’eruzione del Vesuvio è uno degli argomenti più dibattuti della storia dell’antica Pompei. Nonostante sia noto tutto, dal responsabile della catastrofe, all’anno, al mese, al giorno e all’ora di quella che fu definita dalle vittime stesse la ‘fine del mondo’, e siano risaputi gli antefatti, i fatti e le conseguenze grazie a un testimone oculare quale fu Plinio il Giovane, è dal 1600, cioè da prima che iniziassero gli scavi a Pompei ed Ercolano, che se ne discute. Non c’è periodo storico che non abbia prodotto una data diversa dell’eruzione che oscilla dal 24 agosto al 23 novembre – spiega Helga Di Giuseppe – passando per il 23 settembre, il 24, il 30, il 31 ottobre e anche il 1novembre del 79 d.C.. La confusione è stata generata da diverse ragioni tutte plausibili. Ma siamo sicuri di aver utilizzato un metodo di ricerca corretto nel trattamento dei dati archeologici?”

Il convegno internazionale ha un carattere metodologico al fine di riaprire una questione che sembrava chiusa definitivamente, ma che tale non è affatto. Sono stati invitati studiosi di diverse scuole e provenienza (Usa, Gran Bretagna, Grecia, Olanda, Spagna, Italia) per parlare dei codici delle lettere di Plinio, della posizione della Terra rispetto agli astri nel 79 d.C., del clima, del trattamento dei reperti botanici e zoologici, delle tecniche agrimensorie, delle stagioni, dei più recenti ritrovamenti e di nuove letture, di numismatica, di ciò che i pompeiani indossavano in quegli ultimi giorni della loro vita, della visione degli autori antichi di quella eruzione e anche delle azioni rituali che possono essere state messe in atto dai pompeiani rimasti in città.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Redazione - 17 Novembre 2025