La saga tv degli insulti
L’ultima sparata tv, dopo trucco e parrucco Galimberti torna alla carica contro Giorgia Meloni sul make-up linguistico: chi grida è debole (video)
Altro round del duello a distanza scatenato dal filosofo contro la premier, che torna in tv per replicare alla definizione di "intellettuale da salotto" che evidentemente gli è rimasta indigesta. Stavolta, abbandonati skincare e maquillage, il saggista e psicanalista di politica e società se la prende con i toni di voce del presidente del Consiglio. E la prossima volta? A cosa toccherà?
Altro giro, altra corsa, altro insulto nascosto sotto il trucco dell’argomentazione psico-sociologica (tanto per restare in tema di make up, lanciato e ri-utilizzato anche in questa occasione)… E tutto nel range di un duello a distanza – quello tra il filosofo Umberto Galimberti e la premier Giorgia Meloni – che ormai sembra parte integrante del ring del palinsesto autunnale della tv di Cairo.
Un botta e risposta a distanza, quello in onda in differita dallo studio de La Torre di Babele al palco di Bari, che nella puntata precedente ha registrato un primo round con Galimberti che, sempre rigorosamente ospite di Augias, nel salotto de La7, aveva detto: «C’è il vantaggio che quelli che curano l’aspetto fisico di Meloni sono bravissimi, gli fanno un make up perfetto. Lei è anche una grande attrice, è bravissima. E siccome noi siamo più attratti dagli attori che dai pensatori… Basta, ha ragione lei».
Nuova sparata di Galimberti contro Giorgia Meloni
Immancabile – e dovuta – la replica di Giorgia Meloni che a stretto giro, e non da un talk televisivo, risponde sul punto a Galimberti, precisando che: «Al netto del fatto che io mi trucco da sola e manco così bene, vi rendete conto di quanto sono superficiali le letture di questi intellettuali da salotto? Dicono che gli italiani votano guardando le fotografie e non i contenuti. Questi sono i filosofi, gli intellettuali, figuratevi gli altri…». Colpito e affondato (anzi, colpiti e affondanti un po’ tutti i guru dem coinvolti dal discorso). Eppure, per quanto di fatto fiaccato e sferzato, il filosofo non la manda giù. E vai con la contro-replica…
Quando non ci si vuole proprio stare…
Così, la risposta di Galimberti non si è fatta attendere, trovando ospitalità d’obbligo nel consueto e accogliente salotto di Corrado Augias su La7, con la presenza confortante di Giovanni Floris (altro volto noto per la sua “verve anti-governativa”). Un parterre perfetto per sferrare il contro-attacco che fa dire al filosofo: «I leader che sono sicuri di sé non hanno bisogno di urlare e insultare. Tutti quelli che gridano, anche nella vita quotidiana, quando si mettono a gridare è perché non hanno molti argomenti da esporre. Quindi l’urlo è un segno di debolezza», sentenzia il suo verdetto psicanalitico Galimberti in collegamento con Augias. E ovviamente in riferimento alle parole della premier che dal palco di Bari lo ha di fatto ridimensionato al ruolo di “intellettuale da salotto”.
Galimberti vs Meloni: e la combriccola degli amici fa quadrato intorno al guru dem di turno
Dunque, dopo la skincare ora Galiberti si concentra sulla modulazione di voci e frequenze della comunicazione del presidente del Consiglio. E col solito vezzo tipico di una certa sinistra al caviale, capace di vedere la pagliuzza nell’occhio dell’avversario ma di non cogliere la trave che offusca la propria vista, il filosofo e saggista da “intellettuale da salotto tv” per quanto in collegamento, pur criticando chi “urla”, dimentica per il tempo del suo intervento di godere di un palcoscenico fisso e sicuro, circondato da facce amiche. Una comfort zone che si confà un copione che si ripete: qualcuno accusa la premier, lei ha il diritto-dovere di contro-replica, e la tv capitalizza. Perché in fondo, finché c’è make-up linguistico (e crema polemica), c’è talk show…