Il via libera di Bruxelles
Legge finanziaria, l’Europa promuove l’Italia e il governo Meloni: “Manovra giusta e equilibrata”
La Commissione ha adottato pareri sui documenti programmatici di bilancio. Il nostro Paese ha rispettato le raccomandazioni e le linee guida
La Commissione Europea promuove la manovra finanziaria dell’Italia e del governo Meloni. La ratifica della decisione è arrivata oggi da Bruxelles.
La decisione europea
La Commissione ha adottato pareri sui documenti programmatici di bilancio (DPB) per il 2026 di 17 Stati membri dell’area dell’euro: 12 documenti sono stati giudicati conformi e gli Stati membri sono pertanto invitati a continuare ad attuare le politiche fiscali nel 2026 come previsto. I Paesi “promossi” sono Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia.
Tre documenti sono valutati a rischio di non conformità e gli Stati membri sono pertanto invitati ad adottare le misure necessarie nell’ambito della loro procedura di bilancio nazionale per garantire che la politica fiscale nel 2026 sia in linea con la raccomandazione del Consiglio. I Paesi in questione sono Croazia, Lituania e Slovenia. Altri 2 DBP sono valutati a rischio di non conformità sostanziale, ovvero quelli di Malta e Paesi Bassi.
Per la Commissione Europea, l’Italia ha “rispettato le raccomandazioni” delle linee guida.
La soddisfazione di Giorgetti
“L’approvazione di Bruxelles ci conferma che siamo sulla buona strada, percorsa con responsabilità e serietà. Sul debito il tracciato è già definito, al netto degli effetti negativi di cassa del Superbonus edilizio. Per la crescita, che non ci soddisfa, noi faremo la nostra parte ma serve un quadro internazionale che tenga conto dei profondi cambiamenti a livello globale”. Lo dichiara il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
La conferma della buona strada
Il via libera da parte della Commissione Europea conferma che l’Italia è sulla buona strada. Del resto, tra poco scenderemo sotto la percentuale del 3% nel rapporto tra deficit e Pil. La conferma indiretta era già arrivata da tutte le agenzie di rating internazionale che avevano promosso l’andamento dell’economia italiana. Nonostante i profeti di sventura della sinistra continuino a raccontare una storia che non esiste. Fortunatamente.
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