La guarigione
La Vanoni aveva quindi preso in mano la situazione, andando in cura da uno psichiatra che, a detta della cantante, l’ha salvata. “Dopo mesi, quando stavo meglio, andai da lui dicendogli che volevo chiuderla con gli psicofarmaci, ma lui mi rispose: ‘Non ci pensi neanche, lei è un soggetto borderline. L’unica cosa che può salvarti quando si ha questo problema sono gli antidepressivi, che prendo ancora”, aveva candidamente ammesso. Il trucco per non ricadervi è semplicemente quello di “curarsi bene”.
La Vanoni aveva anche confessato di avere utilizzato le droghe e di averlo fatto quando aveva conosciuto il grande regista Giorgio Strehler, forse l’amore più importante della sua vita.
Marazziti: “Una grandissima donna”
Su questo tema è intervenuta Donatella Marazziti, docente di psichiatria a Pisa. “Abbiamo perso una grandissima cantante ma anche una grande donna- dice la psichiatra. La sua testimonianza sulle depressioni affrontate e vinte grazie ai farmaci ne dimostrava lo spessore e le qualità umane. Ornella Vanoni, cosi come altre star non solo della musica ma anche della letteratura, del giornalismo, dello spettacolo, ha sofferto di depressioni ricorrenti e si è curata, mantenendo una grande vitalità, una profonda lucidità e un carisma che ne hanno fatto un’artista indimenticabile“. “Proprio la sua testimonianza- conclude Marazziti- ne arricchisce lo spessore personale e individuale, oltre a quello artistico”.