I numeri parlano chiaro
“La Fenice”, clamoroso flop delle proteste anti-Venezi: gli abbonamenti s’impennano. FdI: “Demolito il catastrofismo della sinistra”
Non sono bastate le polemiche e le lamentele dei sindacati anti-Venezi per fermare la crescita di abbonamenti al teatro La Fenice di Venezia per il 2025/2026. Ultimamente è stato registrato un incremento del 7% delle sottoscrizioni per opere liriche, pari a oltre 80 nuovi associati. Un dato che il sovrintendente Nicola Colabianchi ha definito “decisamente positivo” in un colloquio telefonico con Adnkronos. Le nuove registrazioni segnano un traguardo importante rispetto agli anni precedenti, quando l’aumento era stato più contenuto tra il 2 e il 3%. “Questo dato sembra testimoniare una crescente attenzione verso uno dei teatri lirici più prestigiosi al mondo”, ha sottolineato Colabianchi, soprattutto dopo le contestazioni dovute alla nomina di Beatrice Venezi come nuovo direttore musicale. A tal proposito, le disdette degli abbonamenti “sono state solo tre”.
Aumentano gli abbonamenti al teatro La Fenice: le proteste dei sindacati anti-Venezi sono un flop
La nuova stagione si è aperta in grande stile al teatro veneziano il 20 novembre, con la prima de “La clemenza di Tito” di Wolfgang Amadeus Mozart. Questa produzione ha incantato il pubblico internazionale delle grandi occasioni, che ha visto la regia di Paul Curran e la direzione del maestro Ivor Bolton. L’esibizione del cast, dell’Orchestra e del Coro della Fenice è stata salutata da un applauso finale lungo sette minuti: un gesto che ha rappresentato un travalico delle aspettative iniziali. Alla fine dello spettacolo, c’è stato anche chi ha lanciato i volantini dal loggione e dai palchi, come sostegno della mobilitazione delle maestranze e degli orchestrali contro la nomina di Venezi.
Eppure, Nicola Colabianchi non sembra preoccupato dalle sceneggiate di chi, evidentemente, non sopporta una professionista del settore: “Non mi disturba affatto. È assolutamente legittimo che i lavoratori esprimano le loro opinioni, ma la vicenda è ormai ben conosciuta e per questo non era necessario leggere il comunicato sindacale all’interno del Teatro, cosa che peraltro è avvenuta ben sette volte in precedenza. Non c’era, dunque, motivo di ripetere ancora il messaggio, che è stato già ampiamente discusso”. “Mi auguro che il dialogo tra i lavoratori e la direttrice musicale possa avvenire nel migliore dei modi – ha proseguito il sovrintendente -. Venezi è una persona affabile, con la quale sono sicuro che si riuscirà a instaurare una buona relazione. È un’ottima direttrice d’orchestra, e in passato ha già dimostrato di saper dirigere opere complesse con risultati eccellenti”.
Il futuro e la possibilità che un confronto diretto risolva le incomprensioni
Anche se la disponibilità di Venezi potrebbe essere limitata da impegni internazionali, secondo Colabianchi, la speranza è che “un confronto diretto possa risolvere le incomprensioni e rafforzare la coesione all’interno della grande famiglia del Teatro”. Peraltro, la stagione 2025/26 si preannuncia quindi “ricca di successi e sfide”, con un pubblico sempre più numeroso e attento. “La Fenice è una realtà di prestigio mondiale, e sono certo che, con il tempo, riusciremo a conciliare tutte le posizioni e continuare a lavorare per il bene di questo straordinario teatro” , ha concluso il sovrintendente.
Speranzon, FdI: “I numeri demoliscono il catastrofismo della sinistra”
A congratularsi con il teatro “La Fenice” per la crescita di sottoscrizioni è stato Raffaele Speranzon, senatore di Fratelli d’Italia: “Desidero esprimere il mio plauso al Teatro La Fenice, dal presidente agli orchestrali e alle maestranze passando dal sovrintendente, per il risultato straordinario registrato all’avvio della stagione 2025/26. L’aumento del 7% degli abbonamenti, con oltre 80 nuovi ingressi e soltanto tre disdette, è un segnale inequivocabile: nonostante il disfattismo di chi non ama la nostra città, Venezia è sempre più capitale mondiale della cultura e la Fenice rimane uno dei suoi simboli più riconosciuti e amati”.
Poi ha aggiunto: “È positivo che, pur nelle legittime differenze di opinione, emerga un invito al dialogo e alla collaborazione. Sono certo che con la nuova direttrice musicale Beatrice Venezi, professionista di grande valore internazionale, si potrà costruire un rapporto solido e proficuo nell’interesse esclusivo del Teatro”. In conclusione, l’esponente di FdI ha rammentato lo scarso risultato di chi dal primo momento a boicottato gli ultimi cambiamenti: “I numeri demoliscono ancora una volta la solita narrazione catastrofista della sinistra che prevedeva uno tsunami di disdette. Questo incremento di abbonati è invece una bellissima notizia per la Fenice, per Venezia e per tutto il sistema culturale nazionale. Quando la cultura cresce, cresce la nazione“.