Il personaggio
Il “Re Magi” mal riuscito che imita Pannella e dice che la cannabis non fa male: ritratto di un vero fantasma
Il deputato di + Europa critica Tajani e la conferenza sulle droghe arrivando a dire che la marijuana non provoca dipendenza. L'ennesimo scivolone
Riccardo Magi a volte diventa geniale. Lo è stato quanto si è travestito da fantasma in Parlamento, con un evidente lapsus freudiano. Perché in fondo un fantasma lo è e solo il Padreterno conosce i motivi per i quali questo simpatico signore della Garbatella, quartiere che sa sfornare anche statisti, sia diventato deputato e leader di un partito che si richiama ai radicali di Marco Pannella. Anzi, imita maldestramente Marco Pannella, senza averne classe, carisma e capacità politica. Oggi, Magi ha attaccato Antonio Tajani dicendo che “non è vero che la cannabis produce dipendenza” e che non fa male.
La cannabis non fa male
Il deputato ha testualmente dichiarato: “Può un ministro della Repubblica, vicepresidente del Consiglio, diffondere fake news e dire che la cannabis crea dipendenza, senza avere alcuna evidenza scientifica? Tajani ci è riuscito, riempiendosi pure la bocca delle parole libertà, responsabilità e consapevolezza. Sono proprio affermazioni come queste che ledono irreparabilmente la credibilità delle istituzioni agli occhi dei più giovani. Non si fa prevenzione con il paternalismo e il moralismo ma con l’informazione e la comprensione“.
Una colossale c….astroneria
La cannabis è forse, anzi certamente, la più pericolosa tra le droghe tradizionali per i giovani. Slatentizza sintomi psicotici, distrugge le cellule cerebrali. Lo hanno scritto scienziati indipendenti come Giuseppe Nicolò, non certo politici. Su Pubmed esistono circa duemila pubblicazioni sui danni di questa sostanza. Che per Riccardino, invece, è poco più che una caramella.
Non sa fare nemmeno l’antiproibizionista
Magi non sa fare nemmeno l’antiproibizionista. Perché se lo sapesse fare direbbe cose sensate. Ci sono antiproibizionisti che vorrebbero la legalizzazione delle droghe perché ritengono che così sarebbero più controllate. Ma nessuno di loro nega che le sostanze come la cannabis facciano male. Riccardo, invece, nega persino l’evidenza. Del resto, anche se sigarette (soprattutto) e alcol(se si va oltre il bicchiere di vino) sono legalizzati nessuno può dire che non facciano male.
Di Pannella nemmeno l’ombra
Di Marco Pannella Magi non ha ereditato niente. Nonostante ogni giorno cerchi di imitarlo, ricordarlo, emularlo. Non ne ha il carisma, la capacità di analisi politica, di inserirsi nel dibattito, di usare la provocazione come grimaldello politico e non come elemento fine a se stesso. Non si tratta di essere di destra o sinistra ma di dire cose razionali.
Un terrapiattista inconsapevole
Magi, che Re non è come gli epifani del dono a Gesù, dicendo queste cose somiglia a un terrapiattista. Inconsapevolmente. E ci si chiede perché dire che la terra è piatta o che l’uomo non sia mai sbarcato sulla Luna è una castroneria, mentre affermare che la cannabis non provoca dipendenza ed è innocua è una cosa seria.
Il fantasma dell’opera
Fino a quando si traveste da carnevale, Magi suscita ilarità. Quando, però, normalizza l’uso della cannabis diventa pericoloso. Perché è una droga che, specie per i ragazzi, può essere letale. Ed è un parlamentare della Repubblica a dirlo. Nessuno gli chiede di fare il sacerdote del buonismo, ma almeno su alcune cose taccia. Di un bel tacere non fu mai scritto.
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