Referendum sulla Giustizia
Gratteri dopo l’autogol su Falcone attacca Quarta Repubblica (video) Porro: bastava chiedere scusa
Tiene ancora banco in tv l’arruolamento indebito di Giovanni Falcone tra i No al referendum: il supermagistrato Nicola Gratteri davanti a Giovanni Floris ha citato una frase che Falcone non aveva mai pronunciato contro la separazione delle carriere dei magistrati.
Durante l’ultima puntata di Quarta Repubblica il procuratore capo di Napoli e figura di spicco del Comitato del No al referendum sulla giustizia, è stato intercettato da una inviata di Quarta Repubblica, alla quale ha risposto a brutto muso.
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— Quarta Repubblica (@QRepubblica) November 17, 2025
Nicola Porro ha smentito con decisione le affermazioni di Nicola Gratteri, mostrando le reali dichiarazioni di Falcone sulla separazione delle carriere.#18novembre #QuartaRepubblica #Porro #Gratteri #Falcone #magistratura #separazione_delle_carriere #giudici #PM pic.twitter.com/WwdgVXdDnY
— Davide Scifo (@strange_days_82) November 18, 2025
Gratteri contro l’inviata di Porro: la replica del giornalista
Come si vede nel filmato mandato in onda su Rete 4, la giornalista Giorgia Mennuni non è riuscita neanche a fare una domanda a Gratteri che ha replicato secco: “Mi saluti tanto Porro”, per poi lamentare più volte che lo stessero “disturbando”. Ha chiarito di non voler parlare né con lei né con la trasmissione, accusando il programma di aver in passato mandato in onda servizi “diffamatori” basati su “dati falsi”.
Il magistrato ha rifiutato qualsiasi risposta, pur avendo l’occasione di chiarire una volta per tutte su come mai sia incappato in quella falsa dichiarazione, senza neanche verificarla.
Un autogol inevitabile anche per campagna referendaria per il NO. Davanti alle telecamere di Rete 4, Gratteri ha ribadito la necessità di “essere corretti e leali sempre”, sebbene fosse lui stesso ad evitare le domande più spinose.
In studio, Nicola Porro ha osservato come sarebbe bastato ammettere l’errore e scusarsi per chiudere la questione. Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, ha poi spiegato perché ciò non avviene quasi mai: secondo lui, i magistrati faticano a riconoscere i propri sbagli. “Loro giudicano e non vogliono essere giudicati”, ha detto il giornalista, sottolineando come il comportamento mostrato nel servizio dimostri un atteggiamento di superiorità, refrattario al confronto e alla critica.