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Grande successo di Corri Libera: in 6000 davanti al Colosseo per dire ‘no’ alla violenza sulle donne

Aspettando il 25 novembre

Grande successo di Corri Libera: in 6000 davanti al Colosseo per dire ‘no’ alla violenza sulle donne

La prima edizione dell'evento fortemente sostenuto dal presidente Meloni registra numeri importanti. Roccella: replicheremo ogni anno e la porteremo anche oltre i confini nazionali. Intanto Palazzo Chigi si tinge di arancione

Politica - di Giovanna Ianniello - 24 Novembre 2025 alle 13:27

Alla vigilia del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quasi 6000 persone si sono ritrovate al Cospetto del Colosseo a Roma per partecipare alla prima edizione di “Corri Libera”, manifestazione podistica sostenuta dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e promossa dai ministri Eugenia Roccella (Politiche per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità), Andrea Abodi (Sport e Giovani) e Giuseppe Valditara (Istruzione e Merito),  in collaborazione con Sport e Salute, Fidal e PuroSangue come partner tecnico.

Urlare simbolicamente ‘no’ alla violenza e ‘si’ al rispetto’

L’evento nato con l’obiettivo di urlare simbolicamente insieme un sonoro “no” alla violenza e “sì” alla cultura del rispetto, ha coinvolto atleti agonisti, appassionati o semplici cittadini, che nella fredda domenica romana che ha anticipato le rigide temperature di dicembre hanno trasformato un momento di sport in un messaggio dall’alto valore sociale. Un successo che si è concretizzato in un clima di solidarietà e vicinanza, nonostante i tentativi di alcuni di ‘boicottare’ l’iniziativa, con buona pace del senso di unità che questa voleva incarnare. C’è stato addirittura chi dalle pagine di illustri quotidiani nazionali è riuscito a criticare anche il ruolo degli uomini e le donne in divisa presenti in piazza, sia come atleti di grande valore che come operatori per soccorre i partecipanti in caso di bisogno.

Roccella: dispiace che qualcuno non riesca a sentirsi solidale

A commentare una giornata destinata a ripetersi anche il prossimo anno è stata Eugenia Roccella, presente in via dei Fori Imperiali. Sui suoi canali social la responsabile delle Pari Opportunità dell’Esecutivo è partita proprio dalle polemiche: “L’ho già detto, lo so, ma di fronte a certi commenti (e anche a certi silenzi) non posso evitare di ripeterlo: mi dispiace molto quando qualcuno non riesce a sentirsi solidale con chi ha dimostrato di impegnarsi per una causa che sta a cuore a tutti; mi dispiace quando non si riesce a condividere un momento bello e carico di energia positiva; mi dispiace quando la strumentalità, l’offesa, l’ostilità prevalgono su tutto. Mi dispiace, soprattutto, quando tutto questo accade da parte di donne nei confronti di altre donne”

C’è chi non riesce proprio ad apprezzare l’impegno contro la violenza

Su Facebook, nel suo articolato post, la ministra ha ricordato che “sorellanza non significa dover essere per forza d’accordo, negare il dissenso, evitare scontri anche accesi. Significa aver imparato a riconoscere l’autorevolezza femminile, a partire da quella materna, come ci hanno insegnato femministe storiche come Luisa Muraro. Significa riconoscere un’appartenenza comune che è un’esperienza vissuta”.

Corri Libera: bellissimo momento carico di energia

“Pensavo a tutto questo, partecipando nel cuore di Roma alla “Corri Libera” – continua il commento -, la manifestazione sportiva e di sensibilizzazione che insieme ai colleghi Andrea Abodi e Giuseppe Valditara abbiamo promosso contro la violenza sulle donne, e con loro, con Isabella Rauti e tanti partner tecnici e istituzionali abbiamo realizzato coinvolgendo migliaia e migliaia di persone, uomini e donne di ogni età, appartenenza politica, sensibilità. E’ stato un momento bellissimo, carico di energia e per fortuna illuminato dal sole, in una Roma spettacolare, con lo sfondo del Colosseo. Invece ancora qualcuno non riesce ad apprezzare l’impegno costante di questo governo contro la violenza, peraltro in collaborazione con l’opposizione”.

Radice maschilista nell’incapacità di non riconoscersi nell’altra

“Non si riesce a gioire vedendo un mare di colore per le strade di Roma e sentendo un coro unanime dire “No” alla violenza, “Sì” alla libertà. Non si riesce a evitare di esibirsi in insulti e offese irripetibili come quelli ai quali abbiamo assistito nei giorni scorsi nei confronti di una donna, la prima in Italia a guidare un governo, perché è un governo non gradito. Non posso che ripetere che è un vero peccato, che mi dispiace sinceramente, perché chi come me ha vissuto nei decenni le battaglie delle donne crede ancora, fino in fondo, alla sorellanza. C’è una radice maschilista al fondo di questa incapacità di riconoscersi nell’altra” ha scritto il capo del dicastero che ha la competenza, tra l’altro in materia di Pari Opportunità.

Ripeteremo ogni anno Corri Libera, la porteremo anche fuori Italia

Nonostante l’evidente rammarico, Roccella ha chiuso il suo pensiero con uno sguardo positivo rivolto al futuro: “La “Corri Libera” di oggi, che ripeteremo ogni anno e porteremo anche fuori d’Italia, è una bella occasione per ripensare a tutto questo. E a chi ha scritto “corri libera, ma libera da che?” dobbiamo una risposta: libera dalla violenza, ovviamente, libera dall’odio e dalle discriminazioni. Ma anche libera dai fantasmi che ancora ci abitano e ci impediscono di saper essere sorelle”, ha concluso.

Valditara e Abodi: giornata che unisce, in nome del rispetto

Presenti al nastro di partenza anche i ministri Valditara e Abodi. Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito ha spiegato parlando di Corri Libera, che quella vissuta all’ombra dell’Anfiteatro Flavio è stata “Una giornata importante che abbiamo fortemente voluto per lanciare un segnale. Il mio auspicio è che in questi giorni ci si unisca tutti per contrastare il fenomeno terribile della violenza sulle donne e sui femminicidi. Abbiamo bisogno di unione, non di polemiche. E, partendo dalle scuole, di insegnare la cultura del rispetto, l’educazione a relazioni sane e positive e la cultura dell’amore contro quella dell’egoismo, del possesso e della sopraffazione. A rispettare i ‘no’ e quindi i confini degli altri”. Tutti messaggi, aggiunge, “che abbiamo inserito nelle nuove linee dell’Educazione civica” a scuola. Anche per il ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi “E’ una questione di rispetto, educazione e cultura. E lo sport può e deve fare tanto“.

Le Giornaliste Italiane a “Corri Libera” : mobilitarsi unite si può

Anche l’associazione Giornaliste Italiane ha partecipato all’iniziativa “Corri Libera” “per dire NO alla violenza sulle donne. L’iniziativa ha rappresentato un esempio concreto di come sia possibile mobilitarsi unite, con partecipazione e nel rispetto del confronto civile, valori fondamentali nella lotta contro la violenza di genere” si legge nella nota diffusa dall’Associazione”.

Da non una di meno slogan violenti intollerabili

“Mentre migliaia di cittadini marciavano pacificamente per la libertà delle donne, nello stesso contesto urbano, il movimento Non Una Di Meno inneggiava alla morte della premier Meloni con slogan violenti e intollerabili superando ogni limite del confronto democratico e rivelando una contraddizione gravissima: inneggiare alla violenza proprio durante una manifestazione che dovrebbe combatterla e difendere i diritti delle donne – continua la nota -. L’Associazione Giornaliste Italiane condanna fortemente le derive del corteo promosso da Non Una Di Meno ed esprime piena solidarietà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni”.

Ferazzoli: si ergono a paladine delle donne ma auspicano morte di una donna

La presidente di Giornaliste Italiane, Paola Ferazzoli ha poi detto: “E’ scandaloso che un movimento che si erge a paladino della difesa delle donne utilizzi slogan che auspichino la morte di una donna, tradendo di fatto la causa che dichiara di voler rappresentare. Esprimiamo totale solidarietà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, vittima di un attacco che colpisce la sua persona, il ruolo istituzionale che ricopre e, prima di tutto, il suo essere donna. Ribadiamo che la battaglia contro la violenza sulle donne si combatte unite e nel pieno rispetto del confronto civile”.

Mieli (FdI) chi inneggia ai “melonicidi” dovrebbe essere condannato da tutti

“Oltre alla politica c’è tanta società civile che si batte per contrastare la violenza sulle donne. L’iniziativa dell’associazione ‘Salva mamme’, ad esempio, è davvero importante, perché fornisce un aiuto concreto alle donne che affrontano quel dramma”. Lo dice la senatrice di Fratelli d’Italia, Ester Mieli in occasione del convegno organizzato in Senato dal titolo: “L’amore non è violenza”. La senatrice ricorda che “fin dal primo giorno del suo insediamento il Governo ha lavorato seriamente su questo tema. Ha approvato nuove norme, stanziato 80,2 milioni per i piani anti violenza – il doppio dei governi precedenti – e reso strutturali oltre 11 milioni per il reddito di libertà. Un lavoro che proseguirà con la stessa determinazione, ma che non può bastare da solo. Serve infatti anche più da parte di quelli che scendono in piazza contro i femminicidi ma inneggiano ai ‘Melonicidi’. Azioni gravissime che dovrebbero essere condannate da tutti“, conclude la responsabile delle Pari Opportunità del partito di Giorgia Meloni.

Per il 25 novembre Palazzo Chigi si illumina di arancione

Intanto in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha aderito alla campagna di sensibilizzazione promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità, illuminando la facciata principale di Palazzo Chigi di colore arancione, domani dalle ore 00:01 alle 23:59, con interruzione nelle ore diurne.

Su Raitre domani lo speciale “Le voci delle donne”

Intanto proseguono le iniziative organizzate in occasione del 25 novembre. Anche la Rai si occuperà del tema, tra l’altro con uno speciale che andrà in onda su RaiTre, condotto dalla giornalista Vittoriana Abate, dal titolo “La voci delle donne: questo non è amore” che andrà in onda domani alle ore 15.20.

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di Giovanna Ianniello - 24 Novembre 2025