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Genova ostaggio della gang senegalese: tossicodipendenti usati come cavie, donne come schiave sessuali

In manette 17 spacciatori

Genova ostaggio della gang senegalese: tossicodipendenti usati come cavie, donne come schiave sessuali

Cronaca - di Redazione - 11 Novembre 2025 alle 18:36

La gang senegalese aveva impiantato un clima di terrore a Genova: ogni dose di crack venduta dall’organizzazione di pusher, costava dai 15 ai 20 euro. Le ragazze che non avevano soldi venivano usate come “cavie” per testare le nuove partite di droga oppure venivano costrette a pagare con prestazioni sessuali. È quanto emerge dall’ordinanza cautelare firmata dalla giudice Nioletta Guerrero che ha accolto le richieste delle pm Monica Abbatecola e Francesca Rombolà.

Gli investigatori, grazie a mesi di intercettazioni e pedinamenti, hanno scoperto che il gruppo forniva anche 200-250 dosi al giorno a clienti “fidelizzati” che potevano essere riforniti anche in cambio di oggetti, come pc o monili e che venivano raggiunti a casa o sul posto di lavoro dagli spacciatori direttamente in auto o con il taxi. Solo in caso di nuove partite di droga allora la dose poteva essere ceduta gratis, proprio per testarne la qualità. Lo stupefacente veniva acquistato a Varazze da un fornitore albanese. Secondo la giudice l’attività di spaccio non si è mai interrotta nonostante i sequestri e gli arresti nel corso dell’indagine.

Diciassette persone sono finite in carcere, mentre per altre tre è stato disposto il divieto di dimora nel Comune di Genova. Gli indagati — 18 di nazionalità senegalese, uno francese e uno gabonese — sono accusati, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata all’acquisto, al trasporto, alla detenzione e alla vendita di cocaina e crack.  Tutti i componenti, tranne uno, risultano irregolari sul territorio italiano.

La banda di pusher di Genova e la droga portata a domicilio

L’organizzazione, secondo quanto accertato dalla procura, disponeva di autovetture per la consegna a domicilio della droga, telefoni dedicati esclusivamente all’attività di spaccio e diversi locali adibiti allo stoccaggio e al confezionamento delle sostanze stupefacenti. Nel corso dell’indagine, durata oltre due anni — da aprile 2021 a dicembre 2023 — sono stati documentati più di 300 episodi di spaccio e individuati sette laboratori utilizzati per la preparazione della droga. L’attività si svolgeva in diverse zone della città: dal centro storico a Castelletto, Oregina, Marassi, Molassana e Sampierdarena.

L’inchiesta è nata da una segnalazione di un cittadino e si è sviluppata attraverso intercettazioni, pedinamenti e il tracciamento dei veicoli utilizzati dagli indagati, tra cui un taxi impiegato per numerose consegne ”a domicilio”. Nel corso delle indagini la polizia locale ha già eseguito 11 arresti in flagranza e sequestrato diverse quantità di eroina, hashish e cocaina, oltre a 30 mila euro in contanti. Il Gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo di somme di denaro ritenute provento dell’attività di spaccio. L’operazione ha visto impegnati 90 operatori della polizia locale e l’unità cinofila.

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di Redazione - 11 Novembre 2025