Fazzolari tira le somme: “Il superbonus pesa ancora 40 miliardi. Il caso Garofani è chiuso, ma quanta ipocrisia dalla stampa di sinistra”
Politica - di Valter - 26 Novembre 2025 alle 20:04
Dall’eredità del superbonus grillino al premierato, dalla pace in Ucraina alle Regionali: Giovanbattista Fazzolari interviene a tutto campo, tracciando un bilancio dell’attività di governo e un inevitabile raffronto col passato.
L’occasione per l’intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio è fornita dall’evento ‘Energie nuove. Investimenti, reti, relazioni’, organizzato a Roma in occasione del venticinquesimo anniversario del quotidiano fondato da Vittorio Feltri.
Fazzolari: ecco che cosa avremmo potuto fare con 40 miliardi
Intervistato da Mario Sechi, Fazzolari ha rammentato gli effetti del superbonus grillino che, come gli esami di Eduardo, non finiscono mai. “Nel 2026 il superbonus peserà per 40 miliardi sulle casse dello Stato – rimarca il senatore di FdI, per poi fare un esempio plastico. “Con 40 miliardi avremmo potuto dare ad esempio 20 mila euro a testa ai due milioni di pensionati al minimo. Quaranta miliardi sono un sacco di soldi e non c’è mai stata nella storia d’Italia e dell’umanità una misura così regressiva come il super bonus”. Per poi sottolineare: “Ristrutturare gratuitamente immobili unifamiliari, villette, seconde case facendo pagare alla fiscalità generale, cioè togliere ai poveri per i ricchi per un totale di 127 miliardi che con bonus edilizi diventano oltre 200 miliardi. È vergognoso. Questa è l’entità dei danni che abbiamo ereditato”.
“Manovra che aiuta redditi medio bassi e ceto medio”
“Questa – ha evidenziato – è la nostra quarta legge di bilancio, abbiamo il vantaggio di poter ragionare” su un lasso di tempo, grazie alla stabilità dell’esecutivo. ”Con la quarta legge di bilancio confermiamo tutte le misure per i redditi medio bassi e abbiamo aggiunto una misura per ridurre la pressione sul ceto medio. Sono operazioni che vanno lette in un percorso quadriennale che verranno completate con la prossima legge di bilancio”. Non è mancato un accenno ai conti pubblici, finalmente in regola. “In passato – ha sottolineato Fazzolari – abbiamo criticato spesso le agenzie di rating, io non ho mai investito in titoli ma, al di là di questo, quando ci siamo insediati i titoli di Stato erano poco più di titoli spazzatura, questa era la realtà che c’era. Oggi a qualche amico che ha soldi potrei dire: compra titoli di stato italiano perché hai ottime possibilità di dormire tranquillo”.
Il sottosegretario all’attuazione del programma ha ricordato lo stato dell’arte di tre anni fa. “Quando siamo arrivati – ha aggiunto il sottosegretario, con riferimento all’ultimo upgrade – Moody’s valutava l’Italia BAA3 con outlook negativo, un gradino prima dei titoli spazzatura: bastava un ulteriore peggioramento del rating e i titoli di stato italiani non si sarebbero potuti piazzare. Quindi abbiamo avuto due miglioramenti sull’outloook. Ora, questo miglioramento del rating” fa sì che “la percezione degli investitori è quella di dire che i soldi sono al sicuro se affidati allo Stato italiano”.
“Meloni sull’Ucraina ha tenuto una posizione ferma”
Non è mancato un approfondimento sulla politica estera. “Credo che un domani, tra qualche anno, verrà riconosciuto che l’Italia ha avuto un grande ruolo in questa fase storica vitale per l’Europa. Che l’Italia tenesse una posizione così ferma di sostegno all’Ucraina non era scontato”, ha sottolineato Fazzolari sollecitato da Sechi. “È stato fatto grazie alla forte leadership di Meloni, che è riuscita a tenere ferma una posizione nonostante l’opinione pubblica complessiva fosse molto fredda. E un ruolo importante l’ha giocato il presidente Mattarella, quando la posizione dei nostri partner europei era molto tiepida. A febbraio 2022 nessuna nazione si era mossa immediatamente a sostegno dell’Ucraina, solo Regno Unito, Polonia e Repubblica Ceca. In quella fase il ruolo di Draghi e Mattarella è stato molto importante”.
“Caso Garofani chiuso, ma l’ipocrisia di certa stampa è evidente”
E, a proposito del Capo dello Stato, Fazzolari ha aggiunto: “Il caso Garofani è totalmente chiuso. C’è stato un chiarimento ulteriore rispetto al necessario tra presidente del Consiglio e presidente della Repubblica”. Per poi evidenziare la discrasia di certa parte della stampa italiana. “Mi ha fatto sorridere” che quegli “organi di stampa che hanno sempre rivendicato il diritto di mandare in onda video di minorenni, di pubblicare chat tra parlamentari, e riportare conversazioni intime, come nel caso Sangiuliano, hanno detto che era totalmente sconveniente riportare le parole di Garofani a cena. Credo che questa ipocrisia della stampa di sinistra sia il principale aiuto al consenso che noi abbiamo”. Rimanendo alle polemiche con i giornalisti non è mancata una frecciata a Sigfrido Ranucci.
“Noi abbiamo un importante giornalista italiano che va al Parlamento europeo e dichiara che io ho attivato i servizi segreti per farlo seguire. Ma questo qua è un reato chiaro. Io mi chiedo: perché Ranucci non è andato in Procura a denunciarmi? E perché la Procura non si è attivata su un caso di questo genere? A questo punto io attivo una mediazione con Ranucci, gli chiedo i danni se non rettifica. E invece subito dopo questa proposta di mediazione viene rilanciata questa scenetta a cui abbiamo assistito in commissione Antimafia. Con la domanda di Scarpinato e Ranucci che decide di secretare la risposta”.
E sulle riforme, “completeremo la riforma del premierato nel corso della legislatura, si completerà l’iter parlamentare e poi verrà sottoposto al giudizio degli italiani”. ”Avremmo detto che avremmo fatto una serie di riforme – sottolinea Fazzolari – la giustizia l’abbiamo fatta le altre arriveranno a breve, le mettiamo a disposizione degli italiani. Sono gli italiani che decidono, dovrebbe sempre funzionare così”.
di Valter