Traffico aereo in tilt
Droni nei cieli del Belgio, chiusi gli aeroporti di Bruxelles e Liegi: «È stata un’azione professionale e deliberata»
Una serata di caos nei cieli del Belgio. Poco prima delle 20, un drone è stato avvistato sopra l’area dell’aeroporto di Bruxelles-Zaventem. L’allarme è scattato immediatamente: “Per motivi di sicurezza, tutto il traffico aereo è stato temporaneamente sospeso”, ha dichiarato Kurt Verwilligen, portavoce della società di controllo del traffico aereo Skeyes, al quotidiano Le Soir.
Aereoporti chiusi
La chiusura del principale scalo del Paese ha avuto effetti a catena. Quindici voli in partenza sono rimasti fermi sulle piste, mentre otto aerei in arrivo sono stati costretti a dirottare verso altri aeroporti, tra cui Colonia e Maastricht.
Anche Liegi — nodo strategico per il trasporto merci europeo — ha dovuto interrompere le operazioni. “Un avvistamento di droni è stato segnalato nei pressi dello scalo”, ha confermato un portavoce, precisando che la sospensione è stata adottata “per precauzione”.
Una serata di allarmi e riaperture provvisorie
Intorno alle 21, dopo un’ora di sospensione, il traffico è ripreso. Ma la tregua è durata poco. Nuovi avvistamenti hanno costretto le autorità a chiudere nuovamente sia Bruxelles che Liegi. L’aeroporto di Charleroi, invece, è rimasto operativo solo per i voli in partenza, sospendendo temporaneamente gli arrivi.
L’incertezza ha accompagnato i passeggeri fino a tarda sera. Sulle bacheche elettroniche, le destinazioni lampeggiavano in rosso con segnalazioni di voli deviati e partenze posticipate. All’interno del terminal di Zaventem, gli annunci si susseguivano invitando alla calma, mentre gli equipaggi attendevano istruzioni.
“Azione di professionisti”: l’ombra di un’operazione mirata
Il ministro della Difesa, Theo Francken, ha definito l’episodio “un’operazione compiuta da professionisti con l’intento di destabilizzare il Paese”. Le sue parole, rilasciate all’emittente pubblica RTBF, evocano un precedente inquietante: nel fine settimana erano stati avvistati droni sopra una base aerea militare belga.
Le indagini, coordinate con la polizia federale, mirano ora a chiarire se gli episodi siano collegati. “Si tratta di attività pianificate con precisione – ha aggiunto Francken – e non di semplici incursioni amatoriali”.
Un fenomeno che allarma l’Europa
Gli incidenti in Belgio si inseriscono in una serie crescente di episodi che stanno mettendo in allerta gli aeroporti europei. A settembre, Copenaghen era rimasta chiusa per quattro ore e Oslo per tre, sempre a causa di droni non identificati. Più a est, Polonia e Romania avevano denunciato sospetti sconfinamenti di velivoli russi nei loro cieli.
Il Belgio, al centro delle rotte continentali, affronta ora l’incubo di una vulnerabilità tecnologica che colpisce il cuore del suo sistema di trasporti.
Traffico aereo sospeso, sicurezza rafforzata
A Zaventem e Liegi restano operative solo le squadre di emergenza. Tutti i voli vengono ora sottoposti a valutazioni preventive. La ripresa regolare delle operazioni, ha precisato Skeyes, “sarà possibile solo quando non verrà più rilevata alcuna presenza sospetta nello spazio aereo”.