CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Trump Mondiali Fifa

Il discorso

“Dov’è Infantino?”: Trump blocca tutto per salutare “il pezzo grosso” della Fifa e si prende la regia dei Mondiali (Video)

Dal palco dell’America Business Forum, Donald Trump intreccia calcio, politica e spettacolo: “Sono presidente durante i Mondiali, come doveva essere”.

Esteri - di Alice Carrazza - 6 Novembre 2025 alle 11:20

Donald Trump interrompe il suo discorso, scruta la platea e sorride: “Dov’è Gianni? Gianni Infantino è qui?”. Per un momento, il forum economico si trasforma nel backstage dei Mondiali di calcio. “Wow, Gianni, non sapevo che saresti venuto. È davvero un pezzo grosso”, scherza il presidente con la consueta ironia da showman.

Trump e Infantino all’America Business Forum

Nel giro di pochi minuti, il tycoon americano riesce a fondere economia, sport e politica in una sola narrazione: la sua. “Avevamo fatto un accordo all’inizio (per portare i Mondiali negli Usa, ndr) e sembrava che non sarei diventato presidente perché sarebbero avvenuti durante questo mandato, giusto?”, ha affermato The Donald.

Poi ha incalzato:  «Quando hanno truccato le elezioni, ho detto: “Oh cavolo, devo candidarmi di nuovo perché voglio essere presidente quando ci sarà la Coppa del Mondo“. E guarda cosa è successo, Gianni: sono presidente quando ci sarà la Coppa del Mondo”, ha esultato.

L’America di nuovo al centro del mondo

Trump alza il tono: “I biglietti stanno vendendo a numeri record, come mai prima. Mi hai detto che stanno facendo affari da record, giusto?”. Poi snocciola un elenco che sa di manifesto politico: il 250º anniversario dell’Indipendenza, le Olimpiadi del 2028, e persino un incontro UFC che si terrà il 14 giugno… dentro la Casa Bianca. “Sarà difficile trovare i biglietti. Abbiamo tutto in programma. Sono felice di come sono andate le cose: è andato tutto per il meglio. E penso che abbiamo fatto più progressi di quanti avremmo mai potuto fare nel secondo mandato“.

È il ritratto di un’America che torna orgogliosa, esibizionista e determinata a riappropriarsi del proprio ruolo guida. Per Trump, lo sport diventa la metafora perfetta di un Paese che non si accontenta di partecipare: vuole vincere, primeggiare sulla scena globale.

L’alleanza tra il tycoon e il presidente della Fifa

Il legame tra Trump e Gianni Infantino non nasce certo ieri. Da mesi, il quartier generale della Fifa si è trasferito alla Trump Tower di New York — ufficialmente per “seguire da vicino le operazioni”. In realtà, un segnale chiaro: il calcio mondiale ha trovato la sua nuova capitale. E per suggellare il sodalizio, Infantino ha istituito il “Premio Fifa per la Pace”, una sorta di Nobel alternativo per chi contribuisce all’armonia globale.

Il riconoscimento verrà consegnato il 5 dicembre a Washington, durante il sorteggio dei Mondiali 2026. Nessuno conosce ancora il nome del primo vincitore, ma i pronostici non lasciano dubbi: il premio finirà tra le mani di colui che ha fatto della diplomazia dello spettacolo la sua arma più efficace.

L’ultima immagine: Trump regista dell’America

Tra un applauso e una battuta, Trump si muove come un conduttore. Ride, gesticola, cita, improvvisa. Ogni frase è calibrata, ogni gesto ha un ritmo mediatico. Lo sport, la politica, il business — tutto confluisce in un’unica rappresentazione: quella del sogno americano.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Alice Carrazza - 6 Novembre 2025