La satira sul "Secolo"
Berizzi perde in tribunale contro Storace: non fu diffamato. Voleva 50mila euro da devolvere agli antifascisti…
“Era satira, anche il pm lo ha detto, ma quale diffamazione… Comunque, per festeggiare la vittoria contro Berizzi, mi sono iscritto a CasaPound…“. Ogni riferimento di Francesco Storace al libro del giornalista sui “poundini” di stanza a Roma – considerati estremisti e legati in qualche modo alla destra di governo – non è puramente casuale. E arriva nel giorno della bruciante sconfitta in Tribunale di Paolo Berizzi, il lanciatore di “pietre” antifa su “Repubblica“, per mano dello storico esponente della sua odiata destra italiana.
Berizzi perde contro Storace e “Il Secolo d’Italia”
“Mi sono iscritto a CasaPound” è una battuta fulminante di Storace, un marchio di fabbrica del giornalista, ex ministro ed ex presidente della Regione Lazio, assolto dall’accusa di diffamazione per un fotomontaggio che riproduceva il volto dell’inviato di Repubblica Paolo Berizzi imbavagliato e con sullo sfondo la bandiera delle Brigate Rosse pubblicato sul Secolo d’Italia.
“Berizzi aveva chiesto 50mila euro di danni, da devolvere ad associazioni antifasciste. Si vede che non l’ha presa bene, leggendo i suoi commenti…”, dice Storace, che non può fare a meno di stigmatizzare la reazione, poco elegante, del suo querelante. “Una buonissima notizia per i manganellatori della rete”, ha commentato il giornalista di Repubblica. E Storace: “Non mi sembra rispettoso nei confronti del giudice che ha fatto la sentenza…”. Il fotomontaggio satirico risaliva al 2019, la sentenza è arrivata sei anni dopo. ‘Berizzi ha perso in tribunale contro di me con la sua querela temeraria – scrive Storace su X – Complimenti alla Fnsi per la presenza al processo al suo fianco”. Ogni riferimento al suo tesserino da giornalista, anche qui, non è puramente casuale.