CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

I sette samurai

Aveva 92 anni

Addio a Tatsuya Nakadai, l’ultimo leggendario samurai di Akira Kurosawa: un attore immenso

Lavorò con il grande regista. Una lunga carriera cinematografica costellata da grandi successi internazionali

Cronaca - di Gianni Giorgi - 11 Novembre 2025 alle 11:28

Un grandissimo attore

Nato a Tokyo il 13 dicembre 1932, con il nome di Motohisa Nakadai, era un giovane commesso quando venne notato per caso dal regista Kobayashi, che lo volle nel film “La stanza dalle pareti spesse” (1954). Da quel momento iniziò una carriera straordinaria, segnata da un’interpretazione più potente dell’altra, fino a diventare simbolo del Giappone del dopoguerra, diviso tra tradizione, onore e modernità. Con Kobayashi, Nakadai instaurò un legame artistico profondo e duraturo, partecipando a undici dei suoi film. La consacrazione arrivò con la trilogia “La condizione umana” (1959-1961), in cui interpretava Kaji, un pacifista costretto a confrontarsi con la brutalità del militarismo e dell’oppressione. Il ruolo lo impose come uno degli interpreti più intensi e morali del cinema giapponese. E’ stato poi da lui diretto in “L’ultimo samurai” (1967).

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Gianni Giorgi - 11 Novembre 2025