
Il fronte ucraino
Zelensky richiama Trump. “Aiutaci”. Ora Putin ha paura dei Tomahawk Usa e minaccia: “Pericolosa escalation”
Seconda telefonata in due giorni Volodymyr Zelensky e Donald Trump. “Ho appena parlato con il presidente degli Stati Uniti – per la seconda volta in due giorni – e anche la conversazione di oggi è stata molto produttiva”, ha scritto in un post il presidente ucraino che ha chiesto maggiori difese aeree e missili in una chiamata con il suo omologo francese Emmanuel Macron.
Stando a quanto rivelato da Axios, ieri i due leader avevano discusso della possibilità che Washington fornisca a Kiev gli ambiti missili a lungo raggio Tomahawk, tema su cui Trump si starebbe avvicinando a una decisione. Secondo la testata è in programma un viaggio a Washington di una delegazione ucraina di alto livello, guidata dal capo di gabinetto di Zelensky Andriy Yermak e dalla premier Yulia Svyrydenko, la prossima settimana.
Gli ambiti missili a lungo raggio Tomahawk
“Ieri abbiamo concordato una serie di argomenti da discutere oggi, e abbiamo coperto tutti gli aspetti della situazione: difesa della vita nel nostro Paese, rafforzamento delle nostre capacità – nella difesa aerea, resilienza e capacità a lungo raggio. Abbiamo anche discusso molti dettagli relativi al settore energetico”, ha scritto ancora Zelensky, aggiungendo che Trump “è ben informato su tutto ciò che sta accadendo”, che i due hanno “concordato di continuare il nostro dialogo” e che i rispettivi team stanno “facendo i preparativi”.
Allarme Cremlino per i missili Usa
La possibilità che gli Stati Uniti acconsentano a rifornire l’Ucraina di missili Tomahawk a lungo raggio è un tema “di estrema preoccupazione”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov al giornalista della televisione di Stato russa Pavel Zarubin, in dichiarazioni pubblicate oggi e riprese da diversi media internazionali. “Ora è davvero un momento molto drammatico in termini del fatto che le tensioni si stanno intensificando da tutte le parti“, ha aggiunto.
I missili Tomahawk sono missili da crociera subsonici a lungo raggio sviluppati dagli Stati Uniti, conosciuti per la loro precisione e versatilità. Hanno una lunghezza di circa 5,56 metri (6,25 metri con il booster), un’apertura alare di 2,67 metri, e un diametro di 52 cm, con un peso intorno ai 1.300 kg che arriva a circa 1.600 kg con il booster. Il motore è un turbofan, e volano a circa 880 km/h. La loro gittata varia da 1.600 fino a 2.500 chilometri a seconda delle versioni.
Sono progettati per volare a bassa quota con traiettorie computerizzate che evitano le difese radar nemiche, grazie a sistemi di guida sofisticati come TERCOM (Terrain Contour Matching) e DSMAC (Digital Scene Matching Area Correlator) che utilizzano radar-altimetri, GPS e telecamere per rilevare il terreno e correggere la rotta durante il volo. Possono essere lanciati da navi, sottomarini e piattaforme terrestri.
Questi missili trasportano testate esplosive convenzionali da circa 400-450 kg, e sono in grado di colpire con alta precisione obiettivi strategici a lunga distanza, rendendoli strumenti efficaci per attacchi chirurgici. Il costo unitario di un Tomahawk è stimato intorno a 800.000 – 1.000.000 di dollari.
La telefonata Zelensky-Macron
Nel corso di una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, Zelensky ha evidenziato la necessità di mezzi per la difesa aerea e missili per far fronte ai continui attacchi russi. “L’ho informato sulle nostre esigenze prioritarie, prima di tutto sistemi di difesa aerea e missili”, ha scritto il presidente ucraino in un post sui social, aggiungendo che Mosca “sta approfittando del momento, del fatto che il Medio Oriente e le questioni interne in ogni Paese stanno ricevendo la massima attenzione” per sferrare attacchi “ancora più vili”.
“Abbiamo discusso di come contrastare tutto questo. In particolare, stiamo lavorando per espandere l’iniziativa Purl”, ha proseguito il presidente ucraino, riferendosi al sistema attraverso il quale gli alleati Nato acquistano armi statunitensi per fornirle all’Ucraina. “Abbiamo anche coordinato i nostri contatti con altri partner e i nostri passi diplomatici per le prossime settimane. Stiamo lavorando per aumentare la pressione sulla Russia”, ha concluso.
La denuncia di Zelensky
La Russia ha lanciato contro i civili e le infrastrutture dell’energia in Ucraina, solo questa settimana, più di 3.100 droni, 92 missili e circa 1.360 bombe plananti, ha denunciato Zelensky in un post su X. “Ogni giorno la Russia uccide i nostri civili. Ieri a Kostiantynivka un bambino è stato ucciso in una chiesa da una bomba. La Russia si sente autorizzata all’escalation degli attacchi, sfruttando apertamente il fatto che il mondo è concentrato sulla pace in Medio Oriente. Per questo è necessario non consentire un calo delle pressioni che devono rimanere sul tavolo perché solo questo approccio può aprire la strada a una pace duratura per l’Europa, in parallelo con il processo in Medio Oriente”.