
Esclusiva del Secolo
Uccise tre prostitute a Roma, arriva la perizia finale: “De Pau imputabile e capace di intendere e volere”
I tre periti escludono che avesse o abbia un disturbo psichiatrico maggiore. Riscontrata l'assunzione di droghe e un disturbo di personalità
Giandavide De Pau, il killer che uccise due prostitute e un trans nel novembre del 2022 nel quartiere Prati a Roma, è capace di intendere e volere. Lo hanno stabilito i tre periti incaricati dalla Corte di assise di Roma di esaminare l’ex autista di Michele Senese.
La perizia: “Nessun disturbo psichiatrico maggiore”
I tre periti, Eugenio Aguglia, Roberto Catanesi e Gabriele Mandarelli, nelle novanta pagina depositate oggi, esaminano tutta la storia di De Pau e lo definiscono “un border antisociale consumatore abituale di cocaina”.
Per i periti, “De Pau non ha nessun disturbo psichiatrico maggiore, né ha mai avuto scompensi psicotici, nemmeno transitori”, né si possono applicare le condizioni di intossicazione da droghe.
Anche la questione delle atrofie corticali, rilevate durante una risonanza magnetica, non avrebbero effetto nella determinazione del comportamento di De Pau. Secondo il referto, “non emergono anomalie”, ma una emerge una forma di epilessia idiopatica.
“Il signor De Pau presentava manifesti e ricorrenti disturbi del comportamento – scrivono i periti – , non era affetto da un disturbo psichiatrico maggiore, presentava un disturbo della personalità, abusava di alcolici e droghe”. Le “aree grigie” presenti nel suo cervello sono da ascrivere “all’abuso di droghe”. Non emergono disturbi psicotici o aspetti deliranti.
I periti riguardo ai problemi di memoria di De Pau, escludono anche la possibilità che possa soffrire di “amnesia dissociativa” ma solo di amnesia reattiva, con una vulnerabilità neurobiologica.
Il rischio concreto dell’ergastolo
Con il deposito della perizia psichiatrica di oggi Giandavide De Pau rischia concretamente la pena dell’ergastolo. La rilevazione delle aree grigie attraverso la risonanza magnetica potrebbe, successivamente, far pensare alla possibilità di una pena in una struttura residenziale. Per i periti, in sostanza, De Pau è un “border tossicomane, assuntore di cocaina”, non ha scompensi psicotici, né alterazioni del comportamento.
Il suo disturbo di personalità non appartiene ai disturbi psichiatrici maggiori. La difesa presumibilmente insisterà sui rilievi di natura organica, derivanti proprio dalla lunga assunzione di cocaina.
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