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Strage di Padova, Salis s’indigna: “Mie frasi strumentalizzate, contro di me odio da destra”. E finalmente ricorda i carabinieri

La replica

Strage di Padova, Salis s’indigna: “Mie frasi strumentalizzate, contro di me odio da destra”. E finalmente ricorda i carabinieri

Politica - di Luca Maurelli - 16 Ottobre 2025 alle 13:36

Ieri il “Secolo d’Italia” ha prima di tutti  pubblicato un articolo nel quale si riprendevano i contenuti di una “storia” postata da Ilaria Salis sull’emergenza occupazione, che lei metteva in collegamento con due fatti di cronaca, un suicidio e una strage.

Avevamo fatto notare – pubblicando lo screenshot delle sue dichiarazioni, integrali – come quella connessione tra il la “disperazione” delle persone che non hanno una casa, e che difendono quella nella quale non hanno diritto a stare, come il pensionato suicida a Milano, e le bombole di gas fatte esplodere contro i carabinieri dai fratelli Ramponi a Castel d’Azzano, non aiutasse alla comprensione dei fenomeni ma solo alla enfatizzazione di quei gesti, uno autolesionistico, un altro criminale.

L’invito alla comprensione di ciò che c’è dietro a quei gesti insani, sintetizzato nell’uso di termini come disperazione, disagio, diritto alla felicità, corresponsabilità della politica, a noi è sembrato del tutto fuori luogo, nei tempi, a cadaveri caldi, e nei modi, nel bel mezzo di una campagna d’odio – della sinistra – contro le forze dell’ordine.

Il diritto alla felicità dei cittadini senza casa e il diritto alla vita dei carabinieri

Oggi la Salis spiega che il suo obiettivo, e lo spiega molto meglio di ieri, non era quello di fare un ragionamento che in qualche modo tentar di spiegare la violenza gratuita con un’emergenza, o perfino con il “diritto alla felicità”. E scopre anche che in qualsiasi ragionamento sulle vittime del problema caso – occupanti o sfrattati – fosse doveroso inserire anche un riferimento alle tre vittime esplose nella casa dei fratelli Ramponi, u tre carabinieri morti mentre facevano il proprio dovere.

Le accuse alla politica, poi, sono apparse anch’esse fuori luogo, visto che nel caso specifico la stessa amministrazione comunale aveva offerto più volte ai fratelli che hanno fatto saltare i carabinieri, alternative a quella abitazione da sgomberare. Oggi Ilaria Salis, dopo aver letto i giornali, ha replicato con un lungo post nel quale accusa la destra di aver attizzato l’ennesima campagna d’odio nei suoi confronti. Anche in questo caso, pubblichiamo lo screenshot da lei postato, affinché ognuno possa farsi un’idea della sua linea difensiva, che per la prima volta pone al centro della questione la perdita della vita di tre servitori dello Stato. Un riconoscimento tardivo, ma meglio tardi che mai. Nel post, l’europarlamentare di Avs si scaglia contro un dibattito politico che lei giudica indegno.

Il post di Ilaria Salis e la scoperta dei carabinieri morti

“Come spesso accade, è in corso una campagna d’odio promossa dai soliti giornali – se così vogliamo definirli – e rilanciata dalle forze politiche di destra di questo povero Paese, che meriterebbe ben altro dibattito. Mi vengono attribuite – con tanto di virgolettati – frasi mai dette e concetti mai espressi. Il contenuto di un mio post è stato strumentalizzato in modo indecente e usato per incitare centinaia di utenti, molti dei quali profili fake e a libro paga, a invadere i miei social vomitando odio e stupidità. Questa, a quanto pare, è la loro idea di free speech… Ribadisco quanto ho detto: quella di Castel d’Azzano è un dramma, una tragedia.
E sì, la morte di tre persone mi addolora, ed esprimo la mia vicinanza umana alle famiglie delle vittime. Non sarebbe dovuto accadere. Ma ribadisco anche che la politica deve assumersi la propria corresponsabilità e affrontare le cause profonde del disagio. Se vi offendete, o sentite il bisogno di attaccare chi lo dice, è perché in fondo avete la coscienza sporca: per voi, chi si trova in difficoltà economiche, chi prova a sopravvivere ai margini di questa società ingiusta, chi è povero, NON MERITA UNA CASA. Perché, per voi, gli interessi economici e la proprietà privata vengono prima dei bisogni delle persone. Ma non avete il coraggio di ammetterlo”.

Persone, non carabinieri: così la Salis definisce le vittime. Sarà un tributo al loro valore umano o una difficoltà a riconoscere il valore dei servitori dello Stato caduti sul campo?

 

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di Luca Maurelli - 16 Ottobre 2025