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Schlein la pacifista in Aula con l’elmetto: “Meloni molli la clava e faccia la premier”

Elly scatenata sopra le righe

Schlein la pacifista in Aula con l’elmetto: “Meloni molli la clava e faccia la premier”

Arringa scatenata della segretaria dem a difesa della Flotilla. Accusa la premier di 'fuggire' e di aver usato parole più dure con gli attivisti che con Netanyahu. Le brucia la battuta sulla rivoluzione e il weekend lungo

Politica - di Romana Fabiani - 2 Ottobre 2025 alle 15:04

Elmetto in testa come in trincea, megafono al braccio come in piazza. Elly Schlein alla Camera non delude le aspettative dei pasdaran recitando il solito copione. Cambiano i temi all’ordine del giorno, le condizioni internazionali, l’attualità, le emergenze ma lei non cambia spartito. Stavolta neanche a dirlo è la baldanzosa flottiglia in marcia verso Hamas a scaldare il cuore della segretaria dem contro il governo.

Schlein scatenata: Meloni molli la clava e faccia la premier

“Meloni avrebbe potuto dire anche ieri che questa è una missione umanitaria che non avrebbe avuto luogo se il governo israeliano avesse permesso l’ingresso degli aiuti, come ha fatto ieri Pedro Sanchez. Presidente Meloni, molli la clava e provi a fare la presidente del consiglio per questo Paese”. La clava, dunque. Dopo il governo manganellatore contro i poveri studenti indifesi arriva la premier con la clava. Per la serie la sconfinata fantasia del Pd con la bava alla bocca. Un’immagine forte, Elly deve avere una passione inconfessata per gli “Antenati”,  per strappare qualche applauso dagli scranni delle opposizioni. Parole pesanti, pensiero utra-leggero.

Il Pd in piazza, la segretaria: giù le mani dal diritto di sciopero

A bruciare l’intervento della premier da Copenaghen quando ha detto che Flottila non procurerà benefici al popolo palestinese ma disagi al popolo italiano. Ancora più difficile da ingoiare la battuta di Meloni sulla “rivoluzione”che non si sposa bene “con il weekend lungo”, ironizzando sullo sciopero generale proclamato per domani da Landini.  “Non è accettabile, lo voglio dire con nettezza, l’attacco della presidente Meloni questa mattina allo sciopero e alle minacce di precettazione. Giù le mani dal diritto di sciopero di lavoratrici e lavoratori”, dice scatenata come un’erinni.

Lo stanco ritornello della premier in fuga e il silenzio sul piano Trump

Poi lo stanco racconto della premier in fuga, un ritornello impazzito. “Questa discussione è già tardiva, ministro, e lei lo sa. Perché avevamo chiesto insieme alle altre opposizioni alla presidente Meloni di venire in Parlamento prima di andare a New York a non annunciare il riconoscimento dello Stato di Palestina”. Un’ossessione tanto da giustificare, se non apprezzare, il lavoro svolto dai ministri Tajani e Crosetto pur di additare la premier come nemica della democrazia. “La presidente del Consiglio ha tirato fuori la clava contro gli attivisti della Flotilla e ha usato per loro parole più dure di quante ne abbia mai usate per i crimini di Netanyahu”.

Meloni ha usato parole più  dure con gli attivisti che con Netanyahu

“Ha detto – prosegue l’arringa disperata – che le sofferenze del popolo palestinese evidentemente non erano la priorità. Pensavo che parlasse a Netanyahu contro il blocco criminale di aiuti umanitari che stanno imponendo ai palestinesi. E invece no, stava parlando a 400 attivisti disarmati che facevano rotta per Gaza. Ha detto che tutto quello che succede in Italia è contro di lei. Ma davvero pensa che gli italiani abbiano portato a Music for Peace 500 tonnellate di aiuti umanitari per fare un dispetto a lei? Deve uscire dalla sua megalomania, gliel’ho già detto”.

Elly non sa cosa dire neppure sul piano Trump per la pace

Insomma ancora una volta Elly non sa che cosa dire. Peace and love, va bene, e poi? Nemmeno sul piano Trump è emersa una parola chiara.  A un certo punto il suo silenzio è stato così forte che alcuni esponenti del Pd (come a Lorenzo Guerini e  Alessandro Alfieri) le hanno rubato la scena per dire sì alla prospettiva di pace contenuta nel piano del presidente Usa. Un piano sul quale la maggioranza ha presentato una risoluzione secca, prendere o lasciare. E il Nazareno ha deciso di astenersi.

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di Romana Fabiani - 2 Ottobre 2025