Tra il serio e il faceto
Salvini fulmina con l’ironia Schlein e Conte: «Spero che rappresentino a lungo l’opposizione: è un’assicurazione»
Al termine dell'ennesima giornata di polemiche surreali da parte della sinistra, il leader della Lega sceglie il registro leggero per sottolineare la debolezza della sinistra e avvertire che la minoranza ha comunque un ruolo fondamentale nei meccanismi democratici
Giuseppe Conte che insisteva sulla tesi del governo cieco sul «genocidio» a Gaza e complice con il suo silenzio; il Pd che chiedeva all’esecutivo di prendere le distanze da Viktor Orban, nel momento in cui il presidente ungherese veniva ricevuto a Palazzo Chigi per una visita ufficiale; Avs che si scagliava contro la riforma della giustizia sostenendo che promuove «disuguaglianza e impunità». È stata un’altra giornata di polemiche surreali da parte dell’opposizione, suggellata non a caso da una battuta fulminante di Matteo Salvini: «Spero che l’opposizione sia a lungo rappresentata da Schlein e da Conte, perché è un’assicurazione».
La battuta fulminante di Matteo Salvini su Schlein e Conte
Il leader della Lega era impegnato nella presentazione del libro del ministro Giuseppe Valditara La rivoluzione del buonsenso. Per un Paese normale, quando, tirando le somme dello stato dell’opposizione, si è concesso quell’ironia, sottolineando che lo diceva «col sorriso, perché in realtà c’è bisogno di un’opposizione che pungola anche per lavorare meglio al governo, altrimenti è complicato».
Il tema serissimo al di là dell’ironia
Non si è trattato dell’unica frecciatina indirizzata all’opposizione. «Qualcuno – ha detto ancora Salvini – si occupa di Lgbtq, di pro-Pal, di woke, di gender e vedono fascisti ovunque, solo perché c’è gente che non la pensa come loro. Probabilmente mangiano male». Benché si prestino bene anche a raccogliere un facile applauso, in realtà, le parole di Salvini accendo i riflettori su un tema serissimo: l’incapacità dell’opposizione di essere all’altezza del ruolo che i cittadini e i meccanismi democratici le hanno assegnato. Un tema che da quelle parti dovrebbe imporre una riflessione attenta, certamente più urgente dei tanti vagheggiamenti sulla “alternativa di governo”.