Dalla parte dei ragazzi
“Prima di dipendere”, San Patrignano lancia una raccolta fondi per sostenere le iniziative per la prevenzione
La comunità da anni promuove incontri con gli studenti, attraverso il progetto WeFree che si può sostenere aderendo alla campagna solidale che sarà attiva dal 26 ottobre al 16 novembre attraverso il numero 45586
Sono oltre 56mila gli studenti italiani che San Patrignano ha incontrato nell’ultimo anno, nell’ambito del progetto WeFree, l’iniziativa volta alla prevenzione che la comunità mette in campo insieme a quelle di recupero. Un’iniziativa non solo meritoria, ma necessaria: i dati della Relazione annuale al Parlamento sulle Tossicodipendenze parlano di un 20% di giovani fra i 14 e i 18 anni che sempre nell’ultimo anno ha fatto uso di cannabis, di un 12% che ha utilizzato psicofarmaci, con percentuali che crescono quando si parla di alcol (30%) e fumo (39%-50%).
“WeFree”: San Patrignano fra gli studenti per promuovere la prevenzione
La prevenzione è anche al centro delle politiche di contrasto alla droga messe in campo con decisione dal governo, ma ha bisogno di un’azione sinergica con tutti i soggetti che si occupano del fenomeno per essere quanto più capillare e incisiva possibile. San Patrignano è tra queste realtà e, come ricorda sul suo sito, «c’è anche prima della dipendenza», proprio «con il progetto di prevenzione WeFree». «Contrastiamo il disagio giovanile e la diffusione di stili di vita a rischio, in particolare nella fascia d’età dai 12 ai 19 anni, e organizziamo workshop, incontri, dibattiti, format teatrali, docufilm e visite alla Comunità», si legge ancora sulle pagine ufficiali della Comunità, dove con lo slogan “Prima di dipendere” è stata lanciata una raccolta fondi per sostenere il programma.
La campagna solidale “Prima di dipendere”
La campagna solidale sarà attiva da domenica 26 ottobre al 16 novembre: chiunque potrà contribuire con un sms o una chiamata da rete fissa al numero solidale 45586. WeFree si articola tanto in visite delle scolaresche in comunità, quanto in incontri all’interno delle loro scuole con workshop o dibattiti, ma anche con spettacoli teatrali. Minimo comune denominatore in tutti questi incontri, le testimonianze di ragazze e ragazzi che hanno terminato il loro percorso di recupero, che si raccontano in maniera diretta per farli riflettere su che cosa rischiano di perdere a causa di scelte sbagliate.
La forza della testimonianza
«Sono ragazzi poco più grandi degli studenti nelle cui storie gli alunni si ritrovano almeno in parte. Le domande di intervento nelle scuole medie e superiori da parte di dirigenti e professori sono continue e fatichiamo ad arrivare dappertutto. Grazie a questa campagna ci auguriamo di trovare le risorse per raggiungere anche le zone più lontane», ha spiegato la responsabile del progetto di prevenzione, Silvia Mengoli.