
Le regionali
Perché ha vinto Occhiuto e la sfida che attende la Calabria nel prossimo quinquennio
La riconferma del presidente uscente premia certamente la scelta di andare subito al voto ma anche la forza dell'effetto Meloni e della coesione nella coalizione
Roberto Occhiuto vince nettamente le elezioni regionali anticipate e si conferma presidente della Regione. Il presidente uscente si era dimesso il 30 luglio scorso, dopo l’avviso di garanzia per corruzione, con l’obiettivo legittimo di non farsi rosolare com’era accaduto ai suoi predecessori. Una mossa abile e intelligente che ha trovato il centrosinistra impreparato. Ma rispetto al 2021 tante cose sono cambiate. E Occhiuto ha vinto con una percentuale superiore a quella di quattro anni prima.
L’effetto Meloni
Ad ottobre 2021 FdI era ancora un partito in nuce. E prese circa l’8%. Oggi ha trascinato l’intera coalizione grazie all’effetto Meloni che ha avuto una sua traccia indelebile. Non solo tanti elettori di centrodestra si sono riposizionati (il 2021 Fi prese oltre il 17%) ma più in generale diversi astenuti hanno votato il simbolo di Fratelli d’Italia come atto di fiducia verso il presidente del Consiglio. Un traino essenziale per Occhiuto, che è certamente un ottimo amministratore. La presenza di Wanda Ferro nelle liste non è stato solo un fatto simbolico ma sostanziale.
Molti elettori hanno votato Giorgia Meloni amplificando le proporzioni della vittoria.
Una comunicazione più chiara
Occhiuto è stato chiaro nella comunicazione. Ha elencato il consuntivo delle cose fatte e lanciato pochi, ma buoni messaggi: il reddito di merito per gli studenti che decideranno di scegliere le università calabresi, il finanziamento a chi torna in Calabria e vuole acquistare una casa nei borghi, lottando contro lo spopolamento. Non ha fatto promesse da marinaio, ma solide certezze. Il confronto sulle qualità politiche con il suo competitore lo ha visto emergere, anche perché la politica non è improvvisazione. Sbaglia, peraltro, chi pensa che abbia votato solo il 40% circa della popolazione. Tra gli iscritti all’Aire e quelli fuori sede, i calabresi effettivi sono 1,1 milione. E quindi ha votato oltre il 70%.
Le sfide sul tavolo
Occhiuto si è assunto l’onere in questi quattro anni di fare il commissario della sanità. I Lea calabresi da ultimi sono diventati penultimi, recuperando tante posizioni. L’annuncio di Meloni di porre fine al commissariamento è una buona notizia. La sanità è certamente la prima sfida che attende il riconfermato presidente ma potrà affrontarla con una collegialità diversa. Occhiuto è stato capogruppo alla Camera di Forza Italia e il background politico non è una cosa che si acquista.
Nel contempo ha dovuto superare un periodo nel quale, a luglio, era quotidianamente oggetto di bersaglio mediatico, con rivelazioni su inchieste e responsabilità fatte senza contraddittorio. Poteva soprassedere ma ha avuto il coraggio di andare alle urne. E la scelta gli ha dato ragione.
Ora, per lui si apre una nuova stagione. Che sarà caratterizzata da un rapporto ancora più collaborativo con gli alleati. E che trarrà beneficio dalla collegialità con il governo nazionale che in Calabria ha lanciato una serie di investimenti mai visti prima.