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Pace fiscale, ecco chi può accedere alla nuova rottamazione per le cartelle notificate fino al 2023

La manovra

Pace fiscale, ecco chi può accedere alla nuova rottamazione per le cartelle notificate fino al 2023

Economia - di Monica Pucci - 28 Ottobre 2025 alle 19:26

In arrivo una nuova stagione di pace fiscale: il cuore delle definizioni agevolate è rappresentato dai vantaggi che si ottengono sui pagamenti dovuti. Lo strumento della rottamazione, infatti, concede a cittadini e cittadine la possibilità di ottenere sconti sul totale da versare e tempi più lunghi per procedere.

Rottamazione delle cartelle: quali somme si pagano?

Il testo del Disegno di Legge di Bilancio 2026 conferma le anticipazioni delle ultime settimane: con la prossima Manovra arriverà una nuova pace fiscale. Rispetto al passato, ci sono diverse innovazioni che toccano anche le modalità di pagamento.

In estrema sintesi, la rottamazione delle cartelle è uno strumento che permette ai cittadini di sanare i propri debiti, beneficiando di una serie di agevolazioni. Negli ultimi dieci anni sono state approvate diverse versioni e nel tempo sono cambiati anche i vantaggi previsti per chi aderisce. Attualmente è in corso la definizione agevolata dei carichi affidati alla Riscossione dal 2000 al 2022 prevista dalla prima Legge di Bilancio (art. 1, commi da 231 a 252, della Legge n. 197/2022) dell’attuale Governo.

In programma con la prossima Manovra c’è la possibilità, per chi ha dichiarato e non versato, di ottenere un piano agevolato per le cartelle ricevute fino alla fine del 2023.  Il punto chiave della rottamazione in corso e di quella in arrivo consiste nella possibilità di pagare solo una parte dell’importo totalmente dovuto per mettersi in regola.

Chi ha aderito alla rottamazione quater e chi aderirà alla quinquies è chiamato a versare le somme dovute a titolo di capitale, il capitolo principale della cartella ricevuta, e le spese per le procedure esecutive e per i diritti di notifica. Si eliminano gli interessi e le sanzioni.

Rottamazione delle cartelle: come funzionano i piani di pagamento?

L’altro aspetto vantaggioso della pace fiscale, che si lega ai pagamenti, è la tabella di marcia da rispettare per versare le somme. A chi ha aderito alla definizione agevolata delle cartelle prevista nel 2023 è stata data la possibilità di pagare in due modalità a partire dal 31 ottobre 2023:

● in un’unica tranche;

● seguendo un piano quinquennale per un totale di 18 rate con scadenza 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.

Le prime due avevano un importo più alto, pari al 10% delle somme complessivamente dovute a titolo di definizione agevolata, mentre nei restanti appuntamenti è prevista sempre la stessa cifra. Basta un mancato pagamento per perdere i benefici.

Al pagamento rateizzato si applicano gli interessi al tasso del 2 per cento annuo, dal 1° novembre 2023.

Le novità in arrivo per i piani di pagamento

Ed è proprio nel piano di rateizzazione che la rottamazione quinquies prevede delle importanti innovazioni.

Va specificato che le regole contenute nel testo del Disegno di Legge di Bilancio possono ancora cambiare: la Manovra assumerà i suoi contorni definitivi solo a fine anno con l’approvazione di entrambi i rami del Parlamento. In ogni caso, si parte da alcune novità importanti per il pagamento delle cartelle in via agevolata a partire dal 31 luglio 2026.

Oltre alla possibilità di versare in un’unica soluzione, si può accedere a un piano di versamenti che ha le seguenti caratteristiche:

● dura 9 anni con un massimo di 54 rate;

● ha una cadenza bimestrale;

● non prevede maxi rate iniziali, ma solo un importo minimo per ogni versamento che è pari a 100 euro;

● perdona fino a due mancati pagamenti prima della decadenza.

La novità meno vantaggiosa rispetto alla rottamazione quater riguarda gli interessi per i piani rateali che si calcolano a decorrere dal 1° agosto 2026 con un tasso del 4 per cento annuo.

Le regole sui pagamenti sono la chiave delle rottamazioni adottate negli ultimi anni. C’è da dire, però, che spesso neanche con le definizioni agevolate si riesce a fare pace con il Fisco: per le precedenti edizioni, si è registrato un tasso di decadenza, e quindi di perdita dei benefici, che oscilla intorno al 50 per cento e arriva fino al 70 per cento.

 

ISSN 2465 – 1222
28-Oct-2025 18:49

 

TAG: rottamazione cartelle, pagamenti, definizione agevolata, Legge di Bilancio, piani di pagamento, rateizzazione

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