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Prime frizioni post accordo di pace e braccio di ferro tra Israele e Hamas sulla restituzione dei corpi degli ostaggi morti a Gaza

Braccio di ferro in corso

Ostaggi morti, Hamas viola i patti e restituisce 4 corpi su 28. Israele reagisce: Rafah chiusa finché non torneranno tutte le salme

Scoppiata la pace arriva la prima crisi post-accordo: riconsegnati solo i resti di 4 rapiti deceduti. La sanzione di Tel Aviv in risposta: fa saltare la riapertura del valico da cui arrivano gli aiuti umanitari per Gaza

Cronaca - di Martino Della Costa - 14 Ottobre 2025 alle 18:00

Scoppiata la pace, ecco arrivare le prime incrinature sull’accordo che, come previsto purtroppo, vanno a ricadere sulla promessa consegna dei corpi degli ostaggi morti durante la detenzione di Hamas. E così, a fronte della restituzione dei resti di 28 vittime israeliane, al momento sono tornati a casa solo i corpi di quattro ostaggi morti, adducendo all’origine della mancata consegna di 24 salme la difficoltà a trovarli a causa dei bombardamenti dei mesi scorsi. Anche se, proprio mentre scriviamo, arriva la conferma da fonti israeliane (dalla tv pubblica locale Kan per l’esattezza) che entro questa sera alle 21 (ora italiana) Hamas ha informato i mediatori che inizierà a consegnare i corpi di altri quattro ostaggi.

I corpi degli ostaggi morti, ne mancano 24 all’appello

In giornata però, in risposta all’intesa disattesa, i funzionari israeliani hanno dichiarato che il valico di Rafah a Gaza rimarrà chiuso domani. E che il flusso di aiuti verso l’enclave sarà ridotto. Non solo: in base a quanto riferito, tra gli altri, da Sky News, gli stessi funzionari hanno motivato espressamente il provvedimento come una misura contro Hamas per non aver rispettato l’accordo sulla riconsegna delle spoglie delle vittime morte durante il brutale e lungo sequestro.

I parenti delle vittime scrivono a Witkoff: «Fare di tutto per la consegna delle salme»

Non solo. In aggiunta, il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi ha scritto a Steve Witkoff, inviato di Donald Trump, mettendo nero su bianco tutti i timori sulla consegna delle salme ancora nella Striscia di Gaza degli ostaggi deceduti. «Quello che temevamo accade ora sotto i nostri occhi – mettono nero su bianco i parenti degli ostaggi deceduti, e riportano i media israeliani –. Tornano a casa solo i corpi di quattro ostaggi morti. Solo quattro famiglie potranno dare ai propri cari la degna sepoltura che meritano», denunciano in calce alla missiva.

Israele reagisce: niente riapertura del valico Rafah, aiuti limitati

«Come è possibile?», incalzano, chiedendo a Witkoff di non lasciare nulla di intentato nel sollecitare «Hamas a rispettare la sua parte nell’accordo» e per «riportare a casa» i resti degli ultimi 24 rapiti che non sono sopravvissuti. Intanto dunque, come anticipato, una prima risposta arriva dalla decisione di Israele di mantenere chiuso il valico di Rafah e di limitare il quantitativo di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza fin quando non saranno stati riconsegnati a Israele i corpi dei 24 ostaggi deceduti che ancora si trovano nella Striscia di Gaza. Una notizia rilanciata dal giornale israeliano Haaretz, dopo le indiscrezioni dell’emittente israeliana Kan che aveva riferito di una raccomandazione in tal senso arrivata ai leader politici dall’apparato della sicurezza, alimentando indiscrezioni e reazioni che in queste ore stanno facendo rumore.

Corpi (contesi) degli ostaggi morti a Gaza: braccio di ferro in corso

Intanto stando ad al-Araby, canale del Qatar, squadre egiziane sono al lavoro nella Striscia di Gaza «per contribuire a individuare» dove si trovino le salme degli ostaggi detenuti e recuperare i corpi. E, secondo al-Araby, sarebbero in corso «consultazioni» tra israeliani ed egiziani per «risolvere la crisi». Prima delle notizie di Haaretz, una fonte della sicurezza israeliana citata dal sito di notizie Ynet ha escluso in queste ore la possibilità che altre salme, dopo le quattro arrivate ieri in Israele, possano essere consegnate oggi da Hamas. «Non vediamo alcuna ragione per cui Hamas dovrebbe consegnare i corpi di altri ostaggi», ha detto la fonte.

I corpi (contesi) degli ostaggi morti a Gaza: il recupero si rivela difficile

E del resto, anche il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ritiene che servirà tempo. Giorni o settimane, prima che Hamas restituisca le salme di tutti gli ostaggi deceduti. Come comunque stabilito nei 20 punti del piano Trump per «la fine del conflitto a Gaza», che prevede anche la riapertura del valico di Rafah. La motivazione sta nella difficoltà di trovare i resti tra le macerie dell’enclave palestinese dopo due anni di operazioni militari israeliane scattate in risposta all’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele.

E più di qualcuno comincia a temere che alcuni possano non essere mai ritrovati…

Anzi, di più. Non viene esclusa la possibilità che alcuni non vengano mai ritrovati. Eppure il piano Trump presentato il 29 settembre, dopo il faccia a faccia alla Casa Bianca tra il presidente Usa e il premier israeliano Netanyahu, prevede che «entro 72 ore da quando Israele avrà pubblicamente accettato questo accordo, tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, vengano restituiti».

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di Martino Della Costa - 14 Ottobre 2025