Sicurezza e aria a rischio
Nella Roma di Gualtieri aumentano il traffico e gli incidenti: la denuncia dell’Associazione bus turistici
Clacson, ingorghi, auto in doppia fila, bus, navette e monopattini: welcome to Rome. Il risultato è un sovraccarico urbano che pesa sulla sicurezza, sulla qualità dell’aria e sull’immagine delle città. Un fenomeno “storico” che necessita interventi immediati. “Le criticità sono legate alla geografia della mobilità urbana”, spiega Marco Todde, CEO della Todde Bus e Coordinatore Lazio dell’AN.BTI, Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani. “Soprattutto nel centro storico si assiste ogni giorno a soste irregolari, manovre azzardate, veicoli privati che tentano deviazioni per aggirare i bus fermi e turisti che scendono in punti pericolosi. Se non regolamentiamo in modo chiaro e coerente la circolazione di tutti i mezzi, scooter, auto, bus, camion, ma anche biciclette e monopattini, la città rischia incidenti e caos quotidiano”.
Roma e il traffico: i numeri parlano chiaro
I dati fotografano il problema: secondo l’Ufficio di Statistica di Roma Capitale su dati ACI, a Roma circolano un totale di 2.465.217 veicoli, registrando un aumento del +2,1% rispetto all’anno precedente. Una cifra che si suddivide nelle seguenti categorie principali: autovetture 1.859.222 unità (il 75,4% del totale); motocicli 394.802 unità (il 16,0% del totale); veicoli Industriali (inclusi furgoni, autocarri, bus e navette) 184.423 unità (il 7,4% del totale). E poi ci sono i tamponamenti. Per l’ISTAT gli incidenti con morti o feriti sono saliti a 13.924 casi nel 2024 (rispetto ai 12.817 nel 2023), segnando un + 8,6% rispetto all’anno precedente, con 17.196 feriti e 134 vittime.
Tutto questo scenario si riflette anche sulla questione ambientale. Spesso sul banco degli imputati troviamo i “famigerati” pullman. “Inquinano ma è una verità che va contestualizzata. Un solo autobus può trasportare fino a 50-54 persone: un numero che, tradotto in termini di traffico urbano, significa circa 36 auto in meno sulle strade ogni giorno”. Il bus non è solo il grande pullman turistico, ma comprende anche i minubus che effettuano anche servizi scuolabus e navette aziendali, riducendo l’impatto sulla viabilità. Lo conferma una ricerca dell’ANCI sulla mobilità urbana: ogni auto in circolazione trasporta in media 1,33 persone. Ecco perché il trasporto pubblico, pur non essendo a impatto zero, rappresenta una delle risposte più efficaci e immediate al problema dell’inquinamento urbano.
“Se accettiamo che l’autobus, seppur inquinando come tutti gli altri veicoli, contribuisce concretamente alla riduzione del traffico e dunque dell’inquinamento, allora è doveroso che lo Stato lo sostenga in modo coerente”, sottolinea Todde. “Così come vengono stanziati fondi e incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride o per il trasporto pubblico, è necessario prevedere investimenti mirati per l’ammodernamento del parco mezzi delle aziende di trasporto privato. Non può esserci disparità di trattamento”.
La mobilità alternativa da incentivare
Incentivare l’acquisto di bus più efficienti e meno inquinanti significa non solo rendere più sostenibile la mobilità urbana, ma anche garantire un servizio migliore e più sicuro per i cittadini. “Sono investimenti importanti – solo per fare un esempio un bus può costare anche 400.000 euro – che richiedono programmazione, visione e soprattutto certezze”, aggiunge il CEO di Todde Bus. “Il problema è che, mentre le aziende pianificano a medio-lungo termine, le regole dei Comuni cambiano di anno in anno, spesso diverse anche tra un’ordinanza e l’altra. Senza una linea chiara e stabile è difficile per gli operatori del settore fare innovazione. Eppure, sono proprio questi investimenti che possono fare la differenza per un trasporto collettivo più sostenibile, moderno ed efficiente”. Il quadro appare chiaro: il traffico urbano in Italia richiede coordinamento tra Comuni, operatori e cittadini. Ordinanze sporadiche, ZTL locali e misure emergenziali non bastano. Serve un piano nazionale di gestione dei bus, integrato con la mobilità pubblica locale e con infrastrutture dedicate. Inoltre è importante bilanciare i controlli, garantendo sia il rispetto delle regole sia la tutela di chi lavora nel settore.
I controllo sui bus turistici
Solo a Roma, tra aprile e settembre 2024, la Polizia Locale ha effettuato oltre 500 controlli sui pullman turistici in ZTL, rilevando più di 300 violazioni e commissionando multe per circa 60.000 euro. “Un altro tassello fondamentale – aggiunge il coordinatore AN.BTI – è la formazione degli autisti, che ogni giorno si trovano a gestire situazioni complesse in contesti urbani sempre più congestionati. Competenza e sicurezza rappresentano elementi essenziali di una mobilità davvero sostenibile. Serve investire nella formazione costante del personale, sia in termini di guida sicura sia di gestione dei flussi turistici e scolastici”. Dunque, se non verranno adottate regole condivise e strutture adeguate, ogni turista rischierà di ricordarsi il rumore del traffico anziché la bellezza dei monumenti, e ogni residente solo clacson e ingorghi.