
Legami rafforzati
Missione Ecr party a Washington: Fidanza e Giordano rilanciano il ruolo europeo nel dialogo atlantico
I conservatori europei nella capitale statunitense per saldare l’alleanza con le controparti americane e ribadire i valori comuni
L’Europa conservatrice si è presentata a Washington con una missione di peso politico e strategico. A guidarla, Carlo Fidanza, capogruppo di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e vicepresidente esecutivo dell’Ecr party, e Antonio Giordano, deputato e segretario generale del partito. Due figure chiave del movimento conservatore europeo che, insieme a una delegazione di ministri, parlamentari ed esponenti istituzionali, hanno riaffermato la presenza e la visione dell’Ecr party nel dialogo con gli Stati Uniti.
Una delegazione compatta e autorevole
Negli stessi giorni nella capitale americana erano infatti presenti anche alte cariche italiane accorse in occasione del cinquantesimo anniversario della Niaf. Tra di loro il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il ministro del Turismo Daniela Santanchè, Arianna Meloni, segretaria nazionale di Fratelli d’Italia, Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia, e i deputati Francesco Filini, Andrea Castelli, Marta Schifone e Giuseppe Lucarelli. Presenti anche l’eurodeputato Stefano Cavedagna e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
Una rappresentanza ampia, che ha riunito il livello europeo, nazionale e regionale, in un’unica cornice di confronto politico e istituzionale.
Diplomazia e strategia: il conservatorismo europeo a confronto con Washington
La missione si è aperta all’Ambasciata d’Italia a Washington, dove l’ambasciatore Marco Peronaci ha accolto la delegazione. Parlando alla sala gremita, Carlo Fidanza ha ribadito che «il rapporto transatlantico resta un pilastro della stabilità occidentale» e ha sottolineato l’esigenza per l’Europa di «assumere un ruolo più attivo, autonomo e consapevole, senza mai mettere in discussione l’alleanza con Washington».
Successivamente, Fidanza e Giordano hanno partecipato a un bilaterale presso la Heritage Foundation, centro di riferimento del conservatorismo americano. L’incontro, moderato dal Dott. Kaush Arha e promosso da James Carafano, consigliere senior, ha approfondito i principali dossier della geopolitica internazionale: la Nato, il Corridoio India–Medio Oriente–Europa (Imec), l’Iniziativa dei Tre Mari e il Piano Mattei per l’Africa. Il dibattito ha riconosciuto all’Italia un ruolo di ponte strategico tra Europa, Mediterraneo e Africa, in una visione comune di sicurezza e sviluppo.
Dialogo economico e innovazione digitale
Nel quadro del vertice annuale del Fondo Monetario Internazionale poi, la delegazione dell’Ecr party ha incontrato Riccardo Ercoli, direttore esecutivo del Fmi. Dall’incontro è emerso un messaggio chiaro: l’Italia è tornata a essere un interlocutore autorevole e credibile, capace di contribuire alla stabilità del sistema economico globale e di proporre soluzioni efficaci alle sfide della crescita. E insieme all’Europa continuerà in questa direzione.
La missione ha inoltre affrontato i temi dell’innovazione e della regolamentazione tecnologica con una visita alla sede centrale di Meta. Il confronto con policy advisor e rappresentati come Flavio Arzarello, Laura Bononcini, Luca Colombo, Molly Montgomery e Shane Cahill ha toccato questioni chiave legate all’intelligenza artificiale, alla privacy e alla tutela dei minori attraverso le normative europee. È emersa una visione condivisa sull’importanza di un ecosistema tecnologico equilibrato, fondato su libertà, sicurezza e responsabilità.
Italia e Stati Uniti: un ponte culturale e politico
La delegazione ha inoltre preso parte alla celebrazione del cinquantenario della National Italian American Foundation (Niaf), che ha rappresentato l’occasione per riaffermare il legame profondo tra le due sponde dell’Atlantico.
La presenza dell’Ecr party a Washington ha così confermato il nuovo protagonismo europeo del conservatorismo. Tra diplomazia, economia e valori identitari, la missione ha mostrato la determinazione della destra europea nel riaffermare il proprio ruolo in Occidente.