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La ricorrenza

Meloni celebra San Francesco nel segno della svolta su Gaza: “La pace si costruisce: non basta invocarla”

Ad Assisi la presidente del Consiglio omaggia il Patrono d'Italia e la sua attualità nel messaggio di pace ma anche nella capacità di tracciare la via del confronto ed elogia il piano Usa per Gaza

Politica - di Renato Sandri - 4 Ottobre 2025 alle 13:46

Giorgia Meloni ha voluto omaggiare San Francesco d’Assisi nel giorno della sua ricorrenza. Proprio pochi giorni fa il Parlamento ha reintrodotto la festività per il Santo patrono d’Italia. E la Premier, evidenziando la figura di pacificatore di Francesco, ne ha evidenziato il contributo essenziale per la pace e per il confronto con tutti, parlando del parallelo di queste ore con la possibile pace di Gaza. Non mancando di dare una lezione proprio su Francesco a chi la contestava.

“La terza guerra mondiale a pezzi si sta consumando”

Francesco ha vissuto tempi tormentati come sono i nostri. La terza guerra mondiale combattuta a pezzi evocata da Papa Francesco, si sta consumando in modo spaventoso. Sono 56 i conflitti in corso nel mondo. La pace, il dialogo e la diplomazia non sembrano più riuscire a vincere e convincere e l’uso della forza prevale in troppe occasioni. Questo scenario cupo e irreversibile non può e non deve spingerci alla resa, ad arrenderci all’idea che non ci sia altra opzione oltre la guerra. Gli spiragli di pace a Gaza ci confortano”, ha detto la premier.

“Bene il piano di pace Usa”

Il piano di pace Usa, grazie alla mediazione di alcuni Paesi arabi, in particolare del Qatar che penso dobbiamo tutti ringraziare, potrebbe essere accolto da Hamas. Questo vorrebbe dire tornare finalmente alla pace in Medio Oriente e vedere le sofferenze della popolazione civile palestinese, vedere il rilascio degli ostaggi israeliani”. Così ”una luce di pace squarcia la tenebra della guerra. Abbiamo tutti il ​​dovere di fare qualunque cosa sia nelle nostre possibilità affinché questa preziosa e fragile opportunità abbia successo”, ha detto ancora Meloni.

Sono fiera del contributo al dialogo che ha saputo dare l’Italia. E’ in prima linea per il sostegno umanitario alla popolazione palestinese e al contempo interlocutore credibile per tutti gli attori coinvolti, senza cadere nella trappola della contrapposizione frontale che pure molti spesso più che per interesse che per convinzione invocava”.

La lezione ai contestatori: “Francesco amava il rispetto”

Presenti anche alcuni (in realtà pochi) contestatori, che hanno fischiato la Premier durante il suo intervento e ai quali ha dato la risposta più esemplare: “Francesco amava e predicava il rispetto”.

Meloni: “Il Santo che non  amava le mezze verità”

Nella lettera ai reggitori dei popoli, San Francesco esorta a chi ha responsabilità di governo a non misurarsi solo con il consenso ma a tenere conto del più grande orizzonte di senso: un invito che scuote e inquieta, non dà indicazioni politiche ma agita i cuori e non lascia indifferenti”  Ha aggiunto il nostro primo ministro nella ricorrenza di San Francesco. “Francesco – ha proseguito Meloni – non è stato un trovatore sognante, ma un uomo di azione, rapido fino a essere precipitoso, non amava i compromessi, le mezze verità, i sotterfugi, era esigente come lo sono i santi. E’ stato estremo ma non estremista ha dato l’esempio della povertà ma non della miseria“.

“San Francesco ci insegna che bisogna parlare con tutti”

Dove finisce il dialogo con chi è diverso, non ti piace o non la pensa come te, è lì che germoglia il seme della violenza e il virus della guerra: un messaggio oggi attualissimo”, ha sottolineato la premier. “San Francesco ci insegna che si deve tentare di parlare con tutti, anche con chi può sembrare un avversario o un nemico”.

Sulla figura del grande Santo, Meloni ha detto che, “è il più poetico, il più amabile e il più italiano dei nostri santi. E’ una delle figure fondanti dell’identità italiana, forse la principale, ha scritto il Cantico delle creature, versi che hanno guidato Dante, Petrarca, Boccaccio, hanno fatto conoscere nel mondo la nostra lingua”.

 

 

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di Renato Sandri - 4 Ottobre 2025