
Venerdì il varo
Manovra: pax fiscale, Irpef giù, salari su. Giorgetti: “Nella Ue a testa alta, non siamo più la pecora nera”
Tutto come previsto. Dopo un’ora e mezza di discussione, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Dpb, il Documento di previsione del bilancio, propedeutico all’approvazione della manovra finanziaria di venerdì. Il primo a parlare è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, secondo cui il governo vuole continuare a fare la propria parte” per rafforzare il potere d’acquisto e in questa direzione va la riduzione dell’Irpef al ceto medio dal 35% al 33% e l’incentivo “forte al rinnovo del contratto di lavoro perché pensiamo che questo stimolo possa produrre un riconoscimento salariale che si tradurrà in domanda e consumi”.
L’orgoglio è evidente. “Quando tu hai dimostrato sotto il profilo della finanza pubblica di essere responsabile, puoi anche permetterti di parlare, se sei nell’angolo come la pecora nera devi soltanto chiedere permesso”, afferma Giorgetti. “La fase è cambiata ed in questo senso anche missioni difficili e dolorose vissute in questi ultimi anni, al netto dello spread, si traducono concretamente in questo”, aggiunge. Poi, in serata, la battuta. “Papa Leone ha fatto il miracolo”. Nel pomeriggio aveva detto, a margine della visita del Papa al Quirinale: “Se il Papa fa il miracolo partoriamo la manovra se non lo fa non la partoriamo”.
La manovra in cantiere aumenta a 18 miliardi di euro
In manovra, che toccherà i 18 miliardi rispetto ai 16 previsti, ci saranno 2 miliardi di euro destinati a sostenere i salari rispetto al costo della vita e 4 miliardi alle imprese. Poi la rottamazione delle cartelle esattoriali per tutto il 2023 e la riduzione dell’Irpef. Con la prossima legge di bilancio, infatti, proseguirà il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro che il Governo sta portando avanti dall’inizio della legislatura. In particolare, la manovra ridurrà la seconda aliquota Irpef, che dall’attuale 35% passerà al 33% con uno stanziamento nel triennio pari a circa 9 miliardi euro. Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita sono stanziati per il 2026 circa 2 miliardi. Sono prorogate per il 2026 le stesse condizioni previste per l’anno 2025, le disposizioni in materia di detrazione delle spese sostenute per interventi edilizi.
In manovra ci sarà una pace fiscale per tutto il 2023 con la rottamazione delle cartelle esattoriali per tutto il 2023. Il contributo che potrebbe arrivare dalle banche e dalle assicurazioni in vista della manovra dovrebbe ammontare a circa 4,5 miliardi. L’indicazione, secondo quanto si apprende da diverse fonti, sarebbe emersa nel corso del Consiglio dei ministri durante il quale sono state illustrate le linee generali della legge di Bilancio. La trattativa, spiegano le stesse fonti, non sarebbe comunque ancora chiusa.
Fisco e rottamazione
“Anche la prossima legge di bilancio proseguirà il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro che il governo sta portando avanti dall’inizio della legislatura. In particolare, la manovra ridurrà la seconda aliquota Irpef, che dall’attuale 35 passerà al 33% con uno stanziamento nel triennio pari a circa 9 miliardi euro”, si legge in una nota del Mef. La pace fiscale nella prossima legge di bilancio, inoltre, si considererà per tutte le cartelle esattoriali emesse fino al termine del 2023, si apprende da fonti di governo. La misura sarà selettiva, viene riferito, e non potrà accedervi chi non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi.
Salari e edilizia
“Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita – annuncia il governo – sono stanziati per il 2026 circa 2 miliardi”. Prorogate per il 2026 le stesse condizioni previste per quest’anno in materia di detrazione delle spese sostenute per gli interventi edilizi.
Imprese
“Nell’ambito degli interventi finalizzati al sostegno delle imprese e, più in generale, dell’innovazione, si favoriranno gli investimenti in beni materiali attraverso la maggiorazione del costo di acquisizione valido ai fini del loro ammortamento, per un valore complessivo di 4 miliardi di euro. Saranno presenti nel triennio il credito d’imposta per le imprese nelle zone economiche speciali (Zes) e, nella misura di 100 milioni di euro nel triennio 2026-2028, per le zone logistiche semplificate (Zls). È prorogata al 31 dicembre 2026 la sterilizzazione della plastic e sugar tax. Viene rifinanziata anche la misura Nuova Sabatini.
Famiglie e aiuti
Stanziati nel triennio circa 3,5 miliardi per famiglia e contrasto alla povertà. Inoltre, “al fine di favorire l’accesso a determinate prestazioni agevolate si introduce una revisione della disciplina per il calcolo dell’Isee, che interviene sul valore della casa e sulle scale di equivalenza, con effetti complessivi di quasi 500 milioni di euro annui”, scrivono i tecnici del governo.
Sanità, più fondi
Ai rifinanziamenti previsti l’anno scorso dalla legge di bilancio, pari a oltre 5 miliardi per il 2026 e il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi per il biennio successivo.
Prima casa fuori dall’Isee
Con la manovra dovrebbe cambiare il calcolo Isee da cui verrà tolta la prima casa (fino a un valore catastale di 100mila euro). Il che equivale a un valore di mercato pari a 3-400 mila euro. La mossa servirebbe a includere un numero più alto di famiglie all’interno dei limiti dei bonus e degli sgravi per cui è previsto un limite Isee e a rilanciarne il potere d’acquisto. Dal calcolo dell’Isee sono già esclusi gli investimenti in Btp e altri titoli di Stato.