
Il caso
L’ultima gaffe dell’Onu: la donna con il burqa diventa prototipo di leadership
L'agenzia delle Nazioni Unite promuove una campagna con l'immagine femminile che invece è simbolo di sopraffazione
Per l’Onu il prototipo della donna libera è incarnato dalla sottomissione islamica. La gaffe delle Nazioni Unite, come riporta Libero in un articolo, arriva da una campagna pubblicitaria sbagliata. Che rischia di vanificare lo sforzo collettivo di emancipazione del mondo femminile.
La campagna sbagliata
Due giorni fa, sull’account X di Un Women, l’ente delle Nazioni Unite per la parità di genere e l’emancipazione femminile, è stato pubblicato questo post: “Con il maggior numero di conflitti in corso dal 1946, il ruolo delle donne nella costruzione della pace è più importante che mai. Assieme alle donne sul campo, Un Women sta promuovendo la leadership femminile per un mondo in pace”.
Ma è la foto a destare ancora più sconcerto: una donna coperta da un niqab mosso dal vento allunga la mano verso l’obiettivo, nel palmo ci sono tre semi, alle sue spalle altre donne vestite alla stessa maniera.
Se il Sudan diventa un modello di emancipazione
“La foto-scrive Libero- è stata scattata in Sudan, nella comunità rurale di Tokar, nel nordest di uno dei Paesi più pericolosi al mondo per il genere femminile. Secondo quanto riporta lo stesso ente delle Nazioni Unite, infatti, a partire dall’aprile 2023, quando è scoppiato il conflitto interno tra le Forze di supporto rapido e le Forze armate sudanesi, i casi di violenza sessuale, sfruttamento, torture e abusi sono in aumento e non vengono denunciati a causa dello stigma o per paura di rappresaglie. Le famiglie matriarcali sono colpite in mono sproporzionato dall’insicurezza alimentare, 1,63 milioni di donne in età riproduttiva non possono accedere ai servizi sanitari di base, 2,5 milioni di ragazze non frequentano la scuola, i matrimoni forzati e le mutilazioni genitali sono la norma“.
Tutti gli errori delle agenzie Onu
Libero ricorda come nel mondo islamico solo due donne con il velo, ma non quello religioso, sono arrivate a guidare un governo: Benazir Bhutto in Pakistan e Sheikh Hasina in Bangladesh. Quindi, lanciare una campagna di informazione sulla emancipazione prendendo come spunto il Sudan o i paesi islamici è una cosa fuori dal mondo. Le agenzie Onu, dove la rappresentanza femminile è scarsa, nel tempo hanno dimenticato e ignorato massacri e situazioni di subalternità. Comprese le donne israeliane violentate e torturate il 7 ottobre del 2023. Amnesie che continuano.