
Domani in Cdm
In Manovra più fondi alla sanità e alle famiglie ma non basta. Landini vara la “Flotilla Sciopero” per bloccare l’Italia
Andrà domani in Consiglio dei ministri – con uno sciopero preventivo già annunciato dalla Cgil per il 25 ottobre – la Legge di Bilancio per il 2026, dopo l’ultima consultazione, di oggi, con associazione dei datori di lavoro e confederazioni di industriali, artigiani e agricoltori. Una manovra “leggera”, circa 16 miliardi, pari allo 0,7% del Pil, ma che ha in sé misure importanti sia sul fronte sociale che economico. Nonostante le risorse limitate, il governo ha delineato un pacchetto di interventi mirati a sostenere famiglie, imprese e lavoratori, rispettando gli obiettivi di deficit e debito pubblico. Tanti i provvedimenti annunciati in questi giorni, su cui circolano molte indiscrezioni, sia sul fronte fiscale che su quello della tassazione delle tredicesime.
La manovra approda in Cdm
Domani inizia quindi il lungo percorso che porterà al varo della legge di Bilancio con un importante capitolo sulla sanità pubblica, che ogni anno, rischia di essere avara di risorse rispetto alle aspettative e ai bisogni del Ssn. Ma questa potrebbe essere diversa. “L’intervento principale della Manovra sarà quello sul capitale umano, sui medici, sugli infermieri, sugli operatori sanitari e socio sanitari, che da sempre rappresentano la parte migliore del nostro servizio sanitario nazionale”, dice il ministro della Salute Orazio Schillaci in una recente intervista tracciava le priorità della manovra. Ma qualche giorno prima si era sbilanciato anche sull’ammontare delle possibili risorse in più nella legge di Bilancio rispetto a quelle già previste per il 2026 nella precedente. “Ai quattro miliardi già previsti lo scorso anno – ha detto Schillaci – se ne aggiungeranno altri 2,2-2,5 per rendere più adeguato il fondo sanitario nazionale”. A breve si capirà se le cifre saranno confermate, intanto i sindacati degli operatori santari – medici e infermieri – sperano di poter beneficiare delle risorse per arginare la carenza di personale e rilanciare l’attrattività del Ssn.
“Accogliamo con cauto ottimismo – ha affermato Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed, il sindacato dei medici dirigente del Ssn – le dichiarazioni di esponenti del Governo che annunciano da più parti un incremento dei fondi destinati alla sanità e vorremmo portare il nostro contributo circa la loro distribuzione. È evidente, infatti, che le condizioni economiche dei dirigenti medici e sanitari richiedono un’attenzione maggiore, negata purtroppo per decenni, per ridurre se non annullare le differenze abissali tra i camici bianchi italiani e i colleghi d’oltralpe: i nostri sono gli stipendi più bassi d’Europa e di contro abbiamo la pressione fiscale più alta d’Europa”.
Le misure fiscali con il taglio dell’Irpef
Tra i provvedimenti certi, quelli relativi all’Irpef. L’aliquota del 35% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro sarà ridotta al 33%, con un risparmio annuo stimato di circa 440 euro per contribuente. La detassazione straordinari e mini-Irpef, che prevede l’esenzione fiscale per gli straordinari e una mini-Irpef sugli aumenti salariali, incentivando la produttività e il rinnovo dei contratti. L’introduzione di una flat tax per gli incrementi salariali e i compensi per lavoro festivo, favorendo la crescita dei redditi. Previsti anche sostegni alle famiglie, col rafforzamento delle misure a favore della natalità, inclusi congedi parentali e incentivi per le famiglie e sul fronte casa la proroga dei bonus edilizi e introduzione di incentivi per la ristrutturazione della prima casa, stimolando l’economia e migliorando il patrimonio abitativo.
Imprese e investimenti, un pacchetto congruo
Nonostante le perplessità di Confindustria, che con il presidente Orsini chiede una maggiore spinta alla crescita, si parla di incentivi fiscali per le imprese che effettuano nuove assunzioni, promuovendo l’occupazione, di introduzione di un’aliquota ridotta dell’Ires per le imprese che investono in innovazione e ricerca, stimolando la competitività, di un’allocazione di 2 miliardi di euro per investimenti pubblici, con l’obiettivo di sostenere la crescita economica e migliorare le infrastrutture. Per quanto riguarda il settore previdenziale, introduzione di misure per una maggiore flessibilità nel pensionamento, inclusa la possibilità di utilizzare il TFR per integrare la pensione pubblica e valutazione di modifiche a questi strumenti pensionistici per garantire una maggiore equità e sostenibilità del sistema previdenziale.
Il prelievo chiesto alle banche: prosegue il confronto
Proseguono in queste ore i colloqui bilaterali fra il governo assieme alle strutture tecniche del ministero e l’Abi in merito al contributo delle banche alla Manovra. Dopo il vertice di maggioranza di ieri sera e l’incontro formale a Palazzo Chigi, appena terminato, con le altre associazioni di impresa (al quale hanno partecipato il dg Marco Elio Rottigni e il vice Gianfranco Torriero), le discussioni si snoderanno per la giornata di oggi e di domani in vista della riunione del cdm che dovrà dare il via libera alla legge di bilancio. L’Abi intende partire dall’accordo sulle Dta dello scorso anno ma soprattutto muoversi nell’ambito di provvedimenti ‘concertati‘, senza strappi che nuocerebbero anche alle quotazioni azionarie. Un metodo che il governo sembra voler seguire anche se più volte la Lega ha parlato di importi per 5 miliardi, una cifra lontana dalle posizioni di partenza del comparto.
Cgil in sciopero il 25 ottobre, annunciato ancor prima del varo della manovra
La CGIL ha proclamato uno sciopero generale nazionale per il 25 ottobre 2025, dopo quello del 3 scorso in risposta all’aggressione israeliana contro la Global Sumud Flotilla, un’azione umanitaria diretta a Gaza. Secondo il sindacato, le rivendicazioni – annunciate già dalla settimana scorsa, prim ancora dell’incontro tra governo e sindacati – sono precise: fermare la corsa al riarmo e spostare risorse su sanità, istruzione, non autosufficienza, politiche abitative e sociali. Servono giusti provvedimenti fiscali,” che prendano i soldi da grandi ricchezze ed evasione, stoppino flat tax e condoni, restituiscano quanto eroso dal drenaggio fiscale e neutralizzino quello futuro”. Gaza è risolta, la manovra non c’è ancora, lo sciopero resta.