
Una festa in sordina
Il Pd compie 18 anni, ma l’età matura resta lontana: litigano pure facendosi gli auguri
I social del partito postano un messaggio in stile "Me contro te", la segretaria tace, l'opposizione interna fa polemica o si rifugia nella nostalgia. E, insomma, cento di questi giorni...
Compleanno importante per il Pd, che oggi compie 18 anni. I festeggiamenti, però, appaiono un tantino in sordina. In pochi – e tra loro, allo stato attuale, non c’è la segretaria Elly Schlein – lo hanno ricordato. Una celebrazione è stata affidata alle pagine social ufficiali, con una locandina che recita “Insieme si va più lontano”. La frase richiama un noto proverbio, ma anche la hit delle hit dei “Me contro te”, duo di youtuber che ha costruito la propria fortuna sulle ricette per lo slime e la simulazione di sfide e litigi di coppia. E, insomma, a pensare al Pd in effetti la citazione di Luì & Sofì appare molto calzante, sia per le pappette appiccicose che non sempre riescono benissimo sia per le sfide e i litigi, che però in questo caso sono tutt’altro che simulati.
Il Pd compie 18 anni. E pure gli auguri sono al vetriolo
Tale è la situazione che pure gli auguri per questa ricorrenza dal valore simbolico così forte non stati esenti da frecciatine più o meno velate sullo stato di salute del partito. Agganciata al dato anagrafico la polemica da parte di Piero Fassino, che su X ha scritto: «14 ottobre 2025: il Partito Democratico compie 18 anni e passa alla maggiore età, il tempo in cui si esce dall’adolescenza e si fanno scelte di vita che segnano il destino e il futuro. Auguri e avanti al servizio della democrazia, dell’Italia e dell’Europa». Ora, poiché a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, l’impressione è che il messaggio si possa tradurre con un più caustico: vediamo di crescere.
Verini nostalgico dei bei tempi di Veltroni
Nostalgico, invece, il post di Walter Verini, che si è rifugiato nei fasti del passato: «Il Pd compie 18 anni. 14 ottobre 2007: 3.170.000 persone alle primarie elessero Veltroni Segretario. Alle prime elezioni prese 12.200.000 voti, 33,4%. Il mondo è cambiato. Ma serve ancora partito radicato e aperto, incontro di culture diverse, che parla a tutto il Paese».
Picierno velenosa: affonda sui fallimenti
La più garbatamente velenosa di tutti, però, resta Pina Picierno, in costante lotta con la radicalizzazione imposta da Schlein. «Diciotto anni – ha ricordato l’europarlamentare dem, postando una foto dei tempi – fa nasceva il Partito Democratico grazie soprattutto al lavoro generoso di Walter Veltroni: molto più di un’intuizione. È stato il tentativo di legare opinione pubblica e partecipazione politica, di contribuire allo sviluppo del Paese con un chiaro progetto riformatore di cambiamento, di unire le migliori tradizioni politiche repubblicane per un nuovo impegno culturale, di offrire alle italiane e agli italiani una rinnovata e democratica evoluzione costituzionale dei partiti popolari». «Ci siamo riusciti? Solo parzialmente», si è chiesta e si è risposta marzullianamente Picierno.
Si fa presto a dire «Buon compleanno a noi»
«Le resistenze al cambiamento e alle riforme in questo Paese sono insuperabili e insuperate. E non aver saputo dare fino in fondo risposta a quelle opportunità e a quei bisogni – ha proseguito Picierno – è la causa principale di distanza dalla politica, che anche in questi giorni è motivo di urgenti riflessioni e correzioni di rotta. Diciott’anni dopo continuo – con scarpe decisamente meno brutte di quelle che indossavo allora, con molti capelli bianchi in più ma con lo stesso sguardo – a ricercare la strada migliore per il bene comune. E insieme a tante e tanti lo faccio senza pallottoliere perché come insegnava Alfredo Reichlin “non basta un blocco elettorale. Abbiamo bisogno di un grande partito”», ha concluso, aggiungendo un «Buon compleanno a noi», che suona un tantino beffardo.