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Effetto Leone: salta il vescovo di Pistoia, troppo indulgente con don Biancalani, il prete pro migranti

Bergogliani in crisi

Effetto Leone: salta il vescovo di Pistoia, troppo indulgente con don Biancalani, il prete pro migranti

Cronaca - di Penelope Corrado - 22 Ottobre 2025 alle 16:08

Cominciano a vedersi plasticamente i nuovi effetti del pontificato di Leone XIV e ne pagano le conseguenze i bergogliani: papa Prevost ha accettato la rinuncia espressa dal vescovo delle diocesi di Pistoia e Pescia, Fausto Tardelli. Le dimissioni del vescovo entreranno in vigore “quando sarà dato l’annuncio del mio successore” sottolinea Tardelli.
È stato lo stesso vescovo, in un incontro con il clero diocesano nella curia di Pistoia e in diretta sul canale YouTube della diocesi, ad annunciare che la Nunziatura Apostolica ha accettato la sua rinuncia all’incarico.

Il Vescovo di Pistoia lascia prima del tempo: Leone XIV ha accettato le dimissioni

La scadenza dell’incarico di Tardelli sarebbe stata il 5 gennaio 2026, giorno del suo 75esimo compleanno.
Tra le ragioni personali, il vescovo ha ricordato il peso crescente del carico pastorale dopo l’unificazione “in persona episcopi” delle diocesi di Pistoia e Pescia, che da alcuni anni condividono lo stesso pastore. “È stato un impegno intenso e bello – ha detto –, ma anche molto faticoso. Il doppio carico pastorale si è fatto via via più pesante, sia dal punto di vista organizzativo che umano”.

Un altro elemento che ha inciso sulla scelta è stata la situazione complessa di Vicofaro, la parrocchia pistoiese divenuta negli anni un simbolo delle difficoltà e delle tensioni legate all’accoglienza dei migranti, una situazione che è stata molto pesante, ed è molto pesante perché non è ancora finita. “È una vicenda che mi ha profondamente segnato – ha confessato Tardelli –. Non voglio fare la vittima, ma è innegabile che abbia pesato sulla mia vita. È una realtà ancora aperta e difficile, che ho cercato di accompagnare con responsabilità e sofferenza”.

Don Biancalani, trasferito da Vicofaro a un’altra parrocchia

Come scrive il blog cattolico “Silere non possum”, solitamente molto aggiornato sulle questioni ecclesiastiche, il riferimento al caso di Vicofaro non è casuale. La parrocchia, guidata da don Massimo Biancalani, è divenuta negli anni un simbolo di accoglienza e di conflitto. Sotto la bandiera dell’ospitalità ai migranti, Biancalani ha spesso sfidato apertamente la linea del suo vescovo, agendo più come operatore sociale che come presbitero inserito in un corpo ecclesiale. La diocesi ne ha sofferto divisioni interne, e lo stesso Tardelli ha riconosciuto che “la vicenda è stata un peso”. In un tempo in cui il confine tra pastorale e attivismo politico si fa sempre più sottile, la questione di Vicofaro mostra quanto fragile possa diventare l’autorità episcopale quando non è sostenuta da una comunione reale.

Intanto, come riporta il Corriere della Sera, nella parrocchia di san Niccolò in Ramini, don Biancalani continua ad assistere i 40 migranti che già vi si trovavano, numero che pare essersi incrementato negli ultimi tempi, e ha presentato due ricorsi alla Santa Sede contro la decisione della Curia di Pistoia. La grana passa al prossimo vescovo.

Tardelli, la lettera in difesa di don Biancalani contro i fedeli “razzisti” e “xenofobi”

Il vescovo di Pistoia Tardelli aveva espresso in più occasioni la sua vicinanza a don Biancalani, condannando chi osava criticare la scelta di usare le strutture della Chiesa come un centro di accoglienza permanente per migranti. In una lettera al clero pistoiese, nell’estate del 2017: «Non è comprensibile che all’interno delle nostre comunità parrocchiali si coltivino sentimenti xenofobi, razzisti o anche solo di chiusura. Se questo accade, occorre fare tutti un bell’esame di coscienza perché evidentemente non abbiamo capito molto del Vangelo. Bisogna porre anche attenzione perché c’è chi, manipolando la comunicazione, ci fa credere cose che non esistono o sono ben diverse da come vengono presentate. Sul fenomeno migratorio questo accade sovente, fomentando ad arte sentimenti di ostilità. Voglio qui riconoscere e lodare quanto già viene fatto con generosità da alcuni, sacerdoti e laici, in ordine all’accoglienza dei migranti e per stimolare la comunità cristiana all’accoglienza».

 

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di Penelope Corrado - 22 Ottobre 2025