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E ora vogliamo dare il Nobel per la pace a Donald Trump? Sembrava una boutade, ma adesso…

Se non ora quando?

E ora vogliamo dare il Nobel per la pace a Donald Trump? Sembrava una boutade, ma adesso…

Aumenta il pressing internazionale per il riconoscimento a cui il presidente Usa ambisce. L'accordo di pace storico rende possibile quel che tanti osservatori derubricavano a barzelletta fino a poco tempo fa. Le probabilità, l'aria che tira all'Accedemia di Svezia e l'ironia di Osho

Politica - di Adriana De Conto - 9 Ottobre 2025 alle 18:23

E se non ora quando? L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato un post su X nel quale “candida” il presidente Usa Donald Trump al premio Nobel per la pace. “Date a Donald Trump il premio Nobel per la Pace: lo merita”, è scritto nel post, accompagnato da un’immagine realizzata dall’intelligenza artificiale (foto Ansa) che mostra lo stesso Netanyahu mettere al collo una grande medaglia del Nobel a Trump, tra le bandiere israeliane. Dopo una giornata storica come quella del 9 ottobre, con l’accordo di pace raggiunto e firmato tra Israele e Hamas, come  non conferire il riconoscimento al presidente  americano che con il suo Piano firmato in Egitto ha segnato una svolta attesa dal mondo?

Il piano Trump ha cambiato la storia: il Nobel lo merita

Al pressing di Netanyahu si è aggiunto quello del presidente israeliano: “Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump merita il premio Nobel per la Pace” ha affermato  Isaac Herzog sul proprio profilo X. “Desidero esprimere una gratitudine infinita al presidente Donald Trump, che ha reso possibile un accordo che ci avvicina alla fine della guerra e crea speranza per un cambiamento nella realtà del Medio Oriente”. Perfino Lapid, il leader del partito d’opposizione israeliano ha dichiarato “Diamo il Nobel a Trump”. Voci di approvazione giungono dal governo italiano. Il tema ieri derubricato a “barzelletta” da oppositori e opinion leader, oggi entra all’ordine del giorno.

Nobel per la pace a Trump, Tajani: “Sembrava una boutade, ma…”

“Qualche mese fa sembrava una boutade, ma se raggiunge l’obiettivo della pace” in Medio Oriente “certamente un titolo per concorrere per il premio Nobel ce l’ha sicuramente”, sintetizza  il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato da Rtl, rispondendo a u7na domanda diretta. “Si è impuntato ed aveva ragione – ha sottolineato il titolare della Farnesina – perché il risultato lo sta ottenendo. Si può essere d’accordo o meno con lui, ma il risultato lo sta raggiungendo, è incontrovertibile”. Aggiunge l’altro vicepremier, Matteo Salvini: “Rilascio di tutti gli ostaggi israeliani nelle prossime ore, cessate il fuoco e ricostruzione di Gaza: accordo raggiunto, una notizia stupenda! Se le armi finalmente taceranno, il presidente Donald Trump merita davvero il Premio Nobel per la Pace”.

Le probabilità

Il Nobel per la Pace verrà assegnato venerdì 10 ottobre, Donald Trump da tempo non fa mistero di ambire al riconoscimento. Ha ripetutamente detto di aver risolto “sette guerre”, otto con Gaza. “Tutti dicono che dovrei riceverlo”, ha rimarcato, senza nascondere l’irritazione per l’assegnazione del riconoscimento nel 2009 al suo predecessore: “Se mi fossi chiamato Obama, mi avrebbero assegnato il Premio Nobel in dieci secondi”. Mettere intorno a un tavolo Israele con un’organizzazione terroristica, riuscire a trovare un accordo, parlare degli ostaggi, della liberazione di Gaza, della ricostruzione di Gaza, vuol dire che si è fatto un lavoro enorme. E allora, torniamo alla domanda iniziale.

“Che siano benedetti gli operatori di pace”

“Blessed are the peacemakers, che siano benedetti gli operatori di pace”. Si conclude così il post con cui Donald Trump ha annunciato l’accordo tra Israele e Hamas. E il presidente americano attribuisce indubbiamente a se stesso quel ruolo di ‘peacemaker’ che dovrebbe, a detta sua e di suoi sostenitori -e non solo- in patria e all’estero, assicurargli il premio Nobel per la Pace 2025. Il Nobel per la Pace è l’argomento del giorno, in parallelo al piano di pace. Interviene persino un ex premier, Lamberto Dini, incalzato a “Un giorno da pecora”: I paesi europei? Hanno avuto zero influenza su questo piano, il merito, purtroppo perché avrei voluto fosse condiviso con l’Ue, è tutto di Trump”.  Alla luce di questo successo diplomatico, il presidente americano potrebbe ricevere il premio Nobel per la Pace?  “Il fatto che Obama lo abbia ricevuto prima del suo mandato è un precedente importante anche per Trump, questo è sicuro”.

L’ultima riunione del comitato si è svolta lunedì

Ma quante chance ci sono perché Trump realizzi il suo sogno? Dall’Accademia di Svezia si fa sapere che “l’ultima riunione del comitato si è svolta lunedì”. Il portavoce, Erik Aasheim, non si sbilancia, confermando la tradizionale riservatezza del comitato: “Gli ultimi mattoni sono stati posizionati lunedì. Ma non diciamo mai quando il comitato per il Nobel prenderà una decisione”. Precisa però che non sono previste altre riunioni, prima dell’annuncio. Ed esclude che il comitato si asterrà dall’assegnare il premio, come hanno ipotizzato alcuni esperti di fronte al deterioramento della situazione geopolitica: “Ci sarà un vincitore”. Intanto, dopo l’apertura del New York Times, anche il Washington Post dà credito all’aspettativa di Donald Trump per l’assegnazione del Nobel per la Pace. “Se l’accordo dovesse reggere, Trump potrebbe legittimamente rafforzare la sua pretesa di essere un pacificatore degno del Premio Nobel per la Pace”, scrive l’Editorial Board del quotidiano.

I pronostici

Ma Asle Sveen, storico dei premi Nobel, si dice “sicuro al 100%” che il vincitore non sarà Trump: “Il comitato ha già preso la sua decisione” e l’accordo tra Israele e Hamas, giunto giovedì,”non ha alcun impatto” sulla scelta del comitato, aggiunge. Trump era stato “nominato” nei mesi scorsi anche da leader di Cambogia, Azerbaijan, Pakistan e da esponenti politici di Ucraina, Svezia, Norvegia e Usa. Si tratta però in maggioranza di candidature – tranne quella inviata a dicembre dalla repubblicana Claudia Tenney per gli accordi di Abramo – arrivate fuori tempo massimo rispetto alla scadenza, lo scorso 31 gennaio, per la presentazione delle 338 nomination per il 2025. Nina Grager, direttrice dell’Istituto di ricerca per la Pace di Oslo, considera pensa “altamente improbabile che gli sviluppi a Gaza influenzeranno le decisioni del Comitato”. Aggiungendo però che se “il piano di Trump porterà ad una pace duratura e sostenibile, quasi certamente il comitato dovrà prenderlo in considerazione il prossimo anno”.

Nobel Pace, Vance: Testa a testa tra te e Landini”: l’ironia di Osho

Intanto, per prenderla un po’ con ironia interviene un disegno del vignettista Osho che dopo l’annuncio del presidente Usa dell’accordo tra Israele e Hamas, ha preso carta e matita e preso atto. C’è il presidente Donald Trump seduto ad un tavolo, con al suo fianco il vice presidente degli Stati Uniti J.D. Vance. Trump gli chiede: “Secondo te lo vinco il Nobel per la pace?”. Ma Vance è scettico: “Secondo me sarà un testa a testa fra te e Landini”. È il cuore della vignetta di Federico Palmaroli in arte Osho, che non fa mancare il suo sarcasmo, irridendo il ruolo “pacificatore”  che si è attribuito in questi giorni mr Cgil…

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