Rissa in Comune
Crotone, si dimette il sindaco dopo aver aggredito un consigliere: “So che le scuse non bastano”
Dimissioni choc a Crotone. Il sindaco Vincenzo Voce, eletto nel 2020, lascia la poltrona di primo cittadino all’indomani della denuncia di un consigliere della sua stessa maggioranza, Ernesto Ioppoli, di essere stato aggredito a calci e pugni dal sindaco. Motivo del contendere, la realizzazione delle case popolari nel quartiere Tufolo–Farina che l’amministrazione comunale intende portare avanti, nonostante la contrarietà dei residenti. Pur essendo un esponente della stessa coalizione che sostiene il sindaco, Ioppolim residente nello stesso quartiere, aveva espresso la propria contrarietà al progetto, e da lì sarebbe scaturita una violenta lite.
Crotone, il sindaco si dimette dopo aver picchiato un consigliere
“Non è mia intenzione alimentare polemiche dopo quanto accaduto ieri sera né cercare giustificazioni di sorta”, dichiara Voce in una nota, in cui esprime pubblicamente sue “più sincere scuse al consigliere Ioppoli e alla città”. “Ma quando solo le parole non bastano – aggiunge senza dare la sua versione dei fatti – occorre il gesto. Ritengo doveroso compiere un passo indietro per senso di responsabilità istituzionale. Le istituzioni devono essere sempre esempio di equilibrio e rispetto, valori che oggi intendo riaffermare presentando le mie dimissioni”. Voce, nel concludere la nota, auspica che “questo gesto restituisca un clima di serenità politico-amministrativa di cui la città in questo delicato momento ha bisogno”.
La denuncia del consigliere: “Colpito con due pugni”
È stato il consigliere con un lungo comunicato stampa a denunciare ieri l’aggressione subìta. Si trovava nel palazzo della Provincia dove era stato invitato dal presidente Sergio Ferrari a discutere della situazione degli alloggi di una strada crotonese, via Israele. A un certo punto gli animi si sono scaldati e, stando al suo racconto, il sindaco sarebbe passato dalle parole ai fatti colpendolo con violenza. “La discussione si è inevitabilmente animata – racconta il consigliere nella nota – e, dopo aver fatto presente che ero e sono il riferimento del quartiere in cui abito, vicinissimo a via Israele, sono stato come sempre sminuito dal sindaco sulla quantità dei voti presi, e sulla rappresentanza. E successivamente aggredito con due pugni che mi hanno raggiunto alle spalle ed un calcio che mi ha raggiunto ad una gamba”.
“Non è nelle condizioni morali di governare una città”
Ioppoli ha quindi ringraziato “chi ha avuto cura di trattenere” il sindaco “altrimenti sarei stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari. Posso comunque affermare che le cure per il morale sono tuttora in corso. Mi pare assurdo dover scrivere un tale comunicato – si conclude la nota – dopo essere stato per anni vicino a chi non lo meritava, Ma mi chiedo se una persona che ricorre ad una aggressione fisica solo perché un consigliere dissente, sia nella condizione morale di poter governare una città”.
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