La sinistra peggiore di sempre
C’è poco da fare le pulci alla manovra, AAA cercasi proposta alternativa del campo largo
In questi giorni stiamo assistendo a un battibecco tra i partiti di maggioranza che riguarda alcuni dettagli della legge finanziaria. Da sempre politica estera e politica economica sono i temi che maggiormente mettono alla luce le differenze tra i vari partiti. È normale che sia così, altrimenti invece che una coalizione sarebbe un partito unico. Non c’è da preoccuparsi quindi: questo centro-destra ha sempre dimostrato di avere la maturità necessaria per trovare una quadra anche sulle questioni più spinose (e queste non lo sono di certo), per poi votare compatti in Parlamento, e pure questa volta non andrà diversamente.
Manovra, cercasi proposta alternativa del campo largo
Dall’altra parte poi stanno decisamente peggio: infatti se da un lato la manovra finanziaria rappresenta sempre un momento di tensione per chi governa, dall’altro invece, per l’opposizione, dovrebbe costituire l’occasione migliore per proporsi come alternativa valida. Fortunatamente per il governo, ma sfortunatamente per il nostro Paese, che si meriterebbe un’opposizione migliore, non è così. I partiti del fallimentare campo largo sono tutti compatti nell’affermare che non va bene niente, ma non hanno elaborato alcuna proposta unitaria per cambiare le sorti del nostro Paese (che finalmente appaiono ottimistiche). Anche perché c’è poco da fare le pulci a questa manovra: il Fondo sanitario nazionale non ha mai visto tanti soldi quanti quelli stanziati con questa finanziaria (17 miliardi in più rispetto a quando governava la sinistra); circa 9 milioni di contribuenti, quelli appartenenti alla classe media, con la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35 % al 33%, vedranno più soldi in busta paga (fino a 440 euro in più); con la rottamazione delle cartelle esattoriali tante partite Iva che dopo la dichiarazione dei redditi hanno avuto qualche problema a pagare le tasse potranno fare finalmente pace col fisco, perché la lotta all’evasione non deve diventare un pizzo di Stato per i piccoli commercianti e imprenditori che si sono trovati in difficoltà.
La piazza di Landini: arida di leader e senza sprint
Emblematica è la manifestazione invocata ieri l’altro da Landini a Roma contro questa manovra: una piazza arida di leader, ad eccezione dei deboli Fratoianni e Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra. La cosa positiva è che finalmente vediamo la Cgil occuparsi di lavoro e produzione piuttosto che di geopolitica, anche se ci piacerebbe che lo facesse pure quando governa la sinistra. Tutto questo costituisce una chiara risposta agli interrogativi sul successo di Giorgia Meloni, il cui governo di recente ha varcato la soglia dei 3 anni diventando il terzo più longevo della storia della Repubblica.
Quella di oggi la destra migliore di sempre
E la risposta è che quella di oggi rappresenta la destra migliore di sempre: lo dimostra il prestigio internazionale della nostra premier, che ci permette di sedere a testa alta in tutti i tavoli che contano davvero nei consessi internazionali; lo dimostra la responsabilità nella gestione dei conti pubblici, che ci costringe a varare una manovra sostanziosa seppur con una copertura limitata, dovuta alla decisione di non indebitarsi ulteriormente; e lo dimostrano le diverse riforme che andranno in porto prima della fine della legislatura, che avranno anche il merito di elevarci come uno dei governi più riformisti di sempre, a dimostrazione che conservatorismo e riformismo sono due cose che possono stare insieme. Purtroppo o per fortuna siamo condannati a confrontarci con la sinistra peggiore di sempre.