Il processo
Brigitte Macron uomo? La figlia disperata: “Salute danneggiata dalle fake news”. Chi è l’influencer imputato
Tiphaine Auzière, figlia di Brigitte Macron, ha denunciato il “deterioramento della salute” della madre intervenendo nel secondo giorno del processo per cyberbullismo di cui è stata vittima la première dame francese, Brigitte Macron, al centro di una fake news che sostiene sia una donna transgender. Le arringhe conclusive contro i dieci imputati, di età compresa tra 41 e 65 anni, processati da ieri presso il Tribunale penale di Parigi, sono previste per oggi. Questa risposta legale in Francia, unita a una denuncia negli Stati Uniti, arriva dopo quattro anni di voci sempre più diffuse e insistenti.
Brigitte Macron e il processo contro chi ha messo in giro le voci sulla sua origine sessuale
La moglie del Capo dello Stato “è costretta a stare attenta agli abiti che indossa e alle posture che adotta perché sa che la sua immagine può essere costantemente distorta”, ha lamentato la figlia, Tiphaine Auzière, avvocato di 41 anni, durante la sua testimonianza davanti al tribunale penale. Assente al processo, Brigitte Macron ha dichiarato agli inquirenti che le voci sul suo conto hanno avuto “un impatto molto forte” sul suo entourage e su di lei. Tiphaine è nata dall’unione tra Brigitte Macron e il primo marito, Andre Louis Auziere, durata dal 1074 al 2006. Il processo mediatico si è aperto ieri, dopo che il presidente Emmanuel Macron e sua moglie hanno intentato una causa per diffamazione negli Stati Uniti a fine luglio, in relazione a una falsa affermazione amplificata e ripetuta online secondo cui a Brigitte Macron sarebbe stato assegnato un sesso maschile alla nascita – chiamato Jean-Michel Trogneux, il nome del fratello – ma avrebbe poi cambiato sesso. La first lady, 72 anni, non partecipa al processo in corso a Parigi a carico di dieci imputati – otto uomini e due donne, di età compresa tra 41 e 65 anni – accusati di averla molestata online; se condannati rischiano fino a due anni di carcere.
Tra i dieci profili sul banco degli imputati, il più noto è Aurélien Poirson-Atlan, in arte ‘Zoé Sagan’, un professionista della comunicazione di 41 anni, un tempo molto seguito su X da politici, cantanti e attori prima della sospensione del suo account. Zoé Sagan era conosciuta per aver diffuso i video compromettenti di Benjamin Griveaux, ex candidato alle elezioni comunali di Parigi nel 2020, costretto a ritirarsi.
Un altro volto noto è quello di Bertrand Scholler, gallerista d’arte parigino di 56 anni, no Vax e portavoce della propaganda russa nel conflitto in Ucraina.