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Addio a James Senese, artista straordinario che ha saputo innovare la musica unendo sonorità Usa e tradizione napoletana
È morto James Senese, straordinario musicista napoletano e testimonianza incarnata di un pezzo di storia italiana. Senese aveva 80 anni, se l’è portato via una polmonite, per la quale era stato ricoverato a fine settembre all’ospedale Cardarelli. La notizia della scomparsa è stata data sui social dall’amico Enzo Avitabile: «Non bastano parole per un dolore così grande ma solo un grazie! Grazie per il tuo talento, la dedizione, la passione, la ricerca. Sei stato un esempio di musica e di vita. Un amico per fratello, un fratello per amico. Per sempre».
Addio a James Senese, musicista straordinario e grande innovatore
Sassofonista, compositore e anima, tra l’altro, dei Napoli Centrale, Senese è stato un grande innovatore, capace di fondere le sonorità della tradizione partenopea con il jazz, il rock, il funk. Erano gli anni Settanta e questa contaminazione gli valse il riconoscimenti di padre del “Napolitan Power”.
Nella sua lunghissima carriera Senese ha collaborato con i più grandi artisti della scena napoletana e non solo, da Pino Daniele a Tullio De Piscopo, fino a Lucio Dalla. Nel 1965 arrivò alla ribalta nazionale grazie al progetto Showmen, che portò in Italia le sonorità soul e rhythm & blues di Otis Redding, James Brown e Marvin Gaye. Il gruppo conquistò il successo con il brano Un’ora sola ti vorrei, vincendo il Cantagiro 1968. Dopo lo scioglimento della band, Senese e il batterista Franco Del Prete danno vita nel 1972 agli Showmen 2. Nel 1974 arrivò la svolta con la nascita dei Napoli Centrale. Nel 2011 è stato insignito del Premio Armando Gill alla carriera. L’ultimo album, il 22esimo, Chest nun è ’a terra mia, è di quest’anno.
Senese ha anche collaborato ad alcuni lavori cinematografici come No, grazie, il caffè di rende nervoso con Massimo Troisi, Una festa esagerata con Vincenzo Salemme e Passione, il docu-film di John Turturro sulla grande cultura musicale napoletana, raccontata dai suoi protagonisti.
Il “nero a metà” che ha sublimato la sofferenza in grande musica
Anche di fronte a Turturro, Senese ricordò come la sua passione per le sonorità americane fosse nata dalla ricerca di un legame col padre, un soldato afroamericano del North Carolina di stanza a Napoli dopo lo sbarco di Salerno, che ebbe una storia d’amore con la madre, ma che poi se ne tornò negli Usa, tagliando tutti i ponti con la sua famiglia napoletana. Senese, nato il 6 gennaio 1945, non ha mai nascosto la difficoltà di essere un bambino “nero a metà” nella Napoli di quegli anni e la sofferenza per l’assenza del padre, sublimata attraverso la musica, la tempra e un talento straordinario, che l’hanno reso a pieno titolo un artista cui si può ben attribuire il titolo di leggenda.