
L'ultimatum
Ucraina, Trump alla Nato: “Basta chiacchiere, volete la pace? Stop al petrolio russo e dazi alla Cina”
Una lettera esplosiva del presidente su Truth Social: "Non è la mia guerra. È la guerra di Biden e Zelensky. Io sono qui per fermarla. 7.118 vite perse solo la scorsa settimana. Pazzesco!"
Una lettera aperta, indirizzata «a tutte le nazioni della Nato e al mondo», e pubblicata sul suo profilo Truth Social. Così il presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha scelto di alzare i toni sulla guerra in Ucraina, scandendo un ultimatum che non lascia margini a interpretazioni. «Questa non è la guerra di Trump (non sarebbe mai iniziata se io fossi stato presidente!), è la guerra di Biden e Zelensky – ha scritto il tycoon – Io sono qui solo per aiutare a fermarla, e a salvare migliaia di vite russe e ucraine (7.118 vite perse solo la scorsa settimana. Pazzesco!)».
L’ultimatum di Trump agli alleati
Il messaggio non è un invito. «Sono pronto a imporre pesanti sanzioni alla Russia quando tutte le Nazioni della Nato avranno accettato, e iniziato, a fare la stessa cosa, e quando tutte smetteranno di comprare petrolio dalla Russia». Il presidente punta il dito contro la mancanza di compattezza – e coerenza – dell’Alleanza, sottolineando che «l’impegno a vincere è stato ben lontano dal 100%, e l’acquisto di petrolio russo, da parte di alcuni, è stato scioccante! Ciò indebolisce enormemente la vostra posizione negoziale e il vostro potere di contrattazione nei confronti della Russia».
Dietro queste parole si intravede un bersaglio preciso: la Francia di Emmanuel Macron. Se infatti all’Eliseo parlano con tono baldanzoso di soldati e carri armati da spedire al fronte, davanti al gas russo Macron si dilegua come un illusionista da cabaret. Nel luglio 2024, il TurkStream ha pompato in Europa un bel +37% rispetto al mese prima: dipendenza lampante, che però Parigi nasconde sotto il tappeto dell’ipocrisia. È così che la fanfara bellicista di Monsieur le Président, quando entra in scena il Gnl, si affloscia miseramente.
“Non sprecate il mio tempo né quello degli americani”
E allora, ecco l’avvertimento: «Se la Nato farà ciò che dico, la guerra finirà rapidamente! In caso contrario, state solo sprecando il mio tempo, e il tempo, l’energia e il denaro degli Stati Uniti». Queste le condizioni di Trump. «In ogni caso, io sono pronto a “partire” quando lo sarete voi. Ditemi solo quando?».
Stringere Pechino nella morsa
C’è però un passaggio inatteso: il presidente non si limita a guardare a Mosca, ma propone di colpire Pechino. «Credo che la Nato, come gruppo, che impone dazi dal 50% al 100% alla Cina, da revocare completamente una volta terminata la guerra con Russia e Ucraina, sarà di grande aiuto per porre fine a questa guerra mortale, ma ridicola». Poi spiega: «La Cina ha un forte controllo, e persino una stretta, sulla Russia, e questi potenti dazi spezzeranno quella presa».
Si tratta di una strategia di rottura: usare l’economia come arma geopolitica, trasformando l’alleanza militare in un blocco commerciale compatto sotto l’egida americana. Il tavolo è ribaltato, ora si fa pressione.
Washington parla chiaro: non intende farsi trascinare oltre e se la Nato non vorrà seguire il copione dalla Casa Bianca, che vada pure avanti per conto proprio.