CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Shakira condannata ma scarcerata: la regina delle borseggiatrici di Venezia è libera di colpire ancora

La sentenza

Shakira condannata ma scarcerata: la regina delle borseggiatrici di Venezia è libera di colpire ancora

Cronaca - di Giovanni Pasero - 6 Settembre 2025 alle 15:21

 

Shakira” è pronta a colpire ancora: nulla a che vedere con la cantante colombiana, è il nome di battaglia della borseggiatrice che è diventata il terrore di Venezia, vantando oltre 60 procedimenti.

La 20enne di origine bosniaca è stata condannata a un anno di reclusione per aver violato il divieto di dimora nella città lagunare, ma subito dopo la sentenza, è tornata subito in libertà: una decisione che ha riacceso il dibattito sull’efficacia delle misure di prevenzione e sulla necessità di un intervento legislativo più incisivo.

Ha violato il Daspo, un anno di reclusione ma rimessa subito in libertà

Il tema ha acquisito centralità nelle settimane estive soprattutto a Venezia, con i numerosi episodi di borseggi di cui sono rimasti vittime prevalentemente i turisti.

Un dato numerico sul fenomeno dei borseggi a Venezia era stato offerto, a metà luglio, dalla Polizia locale: all’epoca erano novecento, dall’inizio dell’anno, i portafogli rinvenuti abbandonati dopo i furti in città. I borseggiatori e le borseggiatrici intercettati erano oltre un centinaio, fermati e subito rimessi in libertà. In estate, aveva fatto anche scalpore lo striscione con la scritta “Calle dei pickpocket” comparso a ribattezzare Calle della Mandola.

«Quindi mi state dicendo che la borseggiatrice Shakira nonostante oltre 60 furti accertati è tornata a Venezia nonostante il Daspo. È stata subito arrestata ma è stata anche subito scarcerata. Possiamo andare avanti così in Italia con questa magistratura di sinistra deviata?», si chiede su X un utente celato sotto il profilo Dorian Gray.

Chi è Shakira, la 20enne di origine bosniaca con 65 procedimenti

Nata a Roma da una famiglia rom, Shakira, del quale le autorità non hanno diffuso il vero nome per tutelare la sua privacy, è stata arrestata il 2 agosto in centro storico a Venezia da alcuni dei componenti del gruppo dei “Non distratti” e consegnata alla polizia locale. In questa occasione non le è stato contestato alcun borseggio, ma la violazione di un Daspo, disposto dal Tribunale di sorveglianza di Venezia nello scorso mese di febbraio.

Dei 65 fascicoli iscritti a suo carico, risultati dall’ultima ricerca effettuata nel Casellario giudiziario, soltanto una decina riguardano accuse di borseggio. I rimanenti si riferiscono a tutte le numerose occasioni nelle quali la ventenne è stata fermata dalle forze dell’ordine di zone nelle quali non poteva restare, a seguito dell’emissione di fogli di via del questore o divieti di dimora stabiliti dal giudice. Soltanto un paio di questi fascicoli sarebbero stati già definiti con sentenza.

 

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Giovanni Pasero - 6 Settembre 2025