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Schlein e Braga non sanno neanche fare una sceneggiata. Il video smaschera la recita andata a male (video)

Quelli dei toni bassi...

Schlein e Braga non sanno neanche fare una sceneggiata. Il video smaschera la recita andata a male (video)

Fdi: "Elly, se non riesci a tenere i tuoi, cosa pretendi dagli italiani?". Le immagini evidenziano che la "regia" della bagarre non ha funzionato in pieno. Smascherato chi si lamentava dei toni accesi...

I Video del Secolo - di Adriana De Conto - 18 Settembre 2025 alle 18:36

La bagarre in Aula aveva un copione, ma la regia non funziona nel Pd dai nervi fragili. “No no, non è adesso”, si sente gridare nel video della seduta alla Camera dove è arrivato il terzo sì alla riforma della Giustizia-  243 sì e 109 no-. Incredibile, ci sono due “attrici” che non sono neanche in grado di fare una sceneggiata. Il video che Fratelli d’Italia ha diffuso mostra la capogruppo Pd Chiara Braga e la segretaria Schein che si consultano convulsamente per andare in scena con la bagarre contro il governo e la maggioranza dopo il voto. Stanno definendo le parti. Ma qualcosa va storto: si rivolgono a un loro parlamentare: “Nico no, non adesso”, esclama Schlein. Ripete Braga preoccupata: “Non è adesso”. “Dai, Chiara, fermalo un po’“. Braga si sgola e ripete ai suoi dai banchi: “Non è adesso”, e chiude il microfono con aria contrariata.

Incredibile da vedersi quel che è accaduto alla Camera. Va in porto un passaggio fondamentale per l’approvazione della Riforma che andrà ora al Senato per l’ok definitivo. La premier l’ha definita una riforma “storica”. Ma la sinistra che chiede alla premier e alla maggioranza di abbassare i toni, alla prima occasione che si è presentata ha scatenato la bagarre con parole di fuoco. Bizzarro eh?

“Non adesso, non adesso”: Schlein e Braga registe fallite

Bagarre che, oltretutto, è stata voluta e preparata: il video lo attesta e i  dem sono stati smascherati miseramente. Ad andare in scena doveva essere,  in modi e tempi prestabiliti, la contestazione ai ministri, soddisfatti dopo l’esito della votazione e dunque “rei” di avere applaudito. Il copione era tutto prestabilito, ma qualcosa è andato storto. “Il copione della messa in scena era scritto, ma gli attori non l’hanno seguito a dovere. Elly, se non riesci a tenere neppure i tuoi, cosa pretendi dagli italiani?”, scrivono a commento del video postato sulla pagina.

Ciò detto, restano sconcertanti le parole di fuoco a corredo delle crisi isteriche delle opposizioni, con l’accusa di attentare ai poteri dello Stato, Chiara Braga, ha dato fondo al suo livore: “Non dovete applaudire- ha intimato- il governo dovrebbe parlare di Gaza”.  “Non si applaude ” -intima ai ministri. Le ha fatto eco un inacidito Nicola Fratoianni. “Vengono qui a stappare champagne, ma rispettate il Parlamento visto che non rispettate l’onore del Paese”. Toni non certo concilianti. E pensare che era stato il presidente Mattarella ad invitare le forze politiche ad usare toni appropriati, civili, in una settimana drammatica. Invece a sinistra, prendendo malamente il successo della maggioranza, hanno danno in escandescenze senza ritegno per toni e forme. Dopo la votazione diversi esponenti delle opposizioni si sono avvicinati ai banchi del governo per protestare. Mentre il presidente di turno Sergio Costa invitava a mantenere la calma, saliva la tensione tra i deputati che stavano per arrivare alle mani. Tra i protagonisti il solito Lenardo Donno del M5S, sempre in mezzo quando i toni si alzano. Che poi piagnucola: “Tra i banchi del governo c’era euforia…”. Ridicolo. A quel punto la seduta è stata temporaneamente sospesa per poi riprendere dopo qualche minuto. Quel che resta, al netto delle isterie e delle provocazioni, è un passaggio verso una riforma fondamentale. Perché il governo va avanti a ritmi spediti.

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di Adriana De Conto - 18 Settembre 2025