
Giornalismo spazzatura
Prepuzio, glande e duodeno. Il post rivoltante di Scanzi su Kirk e la destra cattiva. Fino a quando?
Superata ogni soglia di decenza. In occasione dell’assassinio di Charlie Kirk nella folta schiera dei commenti volgari e sciacalli spicca quello di Andrea Scanzi, l’anti-meloniano dell’anno, con un post rivoltante (per usare il suo linguaggio colorito). Basta leggere per sobbalzare dalla sedia “Non era un martire, non era un eroe. Era un giovane di estrema destra con idee fasciste, razziste, retrograde e tremende. Lui sì, un seminatore d’odio. E vedere ora i seminatori d’odio tramutarlo in santo mi fa vomitare il glande, il prepuzio e financo parti significative del duodeno”. Parole di rara eleganza e pregne di messaggio. Sulle prime chiunque si sia imbattuto nel post del sedicente scrittore deve aver pensato a un fake, a un profilo hackerato (magari da qualche pericolosissimo sovranista), insomma, a una ‘bufala’. E invece, purtroppo, è tutto vero.
Scanzi e il post ributtante sul prepuzio, il duodeno e il glande
Nel delirante post dal titolo “Le lacrime di coccodrillo della destra che semina odio”, il giornalista del Fatto, ospite fisso di Bianca Berlinguer su La 7 e molto amato da Lilli Gruber, mette nel mirimo (è ossessionato) la destra che speculerebbe sull’attentato del militante conservatore. Unico passaggio ‘civile’ l’ammissione di essere rimasto sconvolto dalla morte di Charlie Kirk, “è atroce e terrificante”, scrive bontà sua. Per il resto è il solito racconto della destra monstre, degna di scomparire.
Gli attacchi al veleno contro la destra che speculerebbe su Kirk
“Sentire Meloni, Trump, Salvini, Orbàn e gente simile accusare gli altri di seminare odio è rivoltante. E invece Meloni finge di piangere su X facendo la vittima, Salvini depone fiori, Trump ordina bandiere a mezz’asta, Elon musk parla di “sinistra degli assassini”… ma andate a sculacciare i billi della val di chiana, brodi”. Ha lo stomaco delicato. La colpa della premier e del centrodestra che fa infuriare Scanzi sarebbe quella di denunciato con rammarico le reazioni a caldo delle sinistra, politica e intellettuale. Freddezza da parte del Nazareno, distinguo e tesi complottiste. Reticenza a solidarizzare e denunciare la violenza politica quando non giustificazioni dell’attentato per la serie “se l’è cercata” o “chi semina odio…” (Odifreddi dixit). Tutto questo alla penna militante fa vomitare. Del resto è sempre lui a stigmatizzare l’invito ad abbassare i toni della premier così: “Le parole della Meloni alla festa dell’Udc (già fa ridere così) sono un mix rivoltante di propaganda becera, vittimismo peloso e chiagnefottismo rancido”. A far vomitare, invece, è il finale del post con quelle eleganti citazioni anatomiche di cui nessuno sente il bisogno. Nessun moralismo, per carità. Capiamo le logiche di mercato, la dura legge dei social, il bisogno disperato di sfoderare ogni giorno una ‘chicca’ contro il governo, una ‘dotta’ riflessione che parli alla pancia dei follower. Capiamo il disperato bisogno di alzare i toni per attrarre i riflettori. Ma stavolta Scanzi ha sconfinato nella volgarità più gratuita e becera.