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Notte di fuoco alla Camera sulla giustizia. Sinistra in tilt tra “pianti” e veleni. Boldrini dà i numeri

Sceneggiata sulla riforma

Notte di fuoco alla Camera sulla giustizia. Sinistra in tilt tra “pianti” e veleni. Boldrini dà i numeri

Pd e M5S in crisi isterica per la seduta fiume proposta dalla maggioranza e votata poco prima di mezzanotte. Il voto fiale sulla Riforma previsto per giovedì

Politica - di Gabriele Alberti - 17 Settembre 2025 alle 13:24

La giustizia provoca una notte di fuoco tra gli scranni per i deputati impegnati con l’esame della riforma costituzionale. Sinistra in tilt dopo la seduta fiume proposta dalla maggioranza e votata poco prima di mezzanotte. Tutti Gruppi hanno rispetto l’impegno preso, almeno fino a una certa ora. Poi, ormai a notte fonda, hanno resistito nell’emiciclo solo i deputati di opposizione, in particolare quelli del Pd, fino alla pausa tecnica disposta alle 5,30 durata un paio d’ore.

Giustizia, la seduta fiume manda in tilt la sinistra

I dem fanno le ore piccole, la discussione è andata avanti sul merito del provvedimento. Soprattutto sulla questione della separazione delle carriere e sul sorteggio per la composizione del Csm. Sempre aperta, come sempre in questi casi, la buvette del piano aula con un avanti e indietro dei deputati presenti per un caffè o uno spuntino finalizzati alla ‘performance’ notturna. Diversi, comunque, i botta e risposta. Il grillino  Antonino Iaria i è subito fatto riconoscere, contestando  l’intervento di Andrea Gentile di Forza Italia: “Non non puoi parlare di giustizia!”.

Boldrini lunare: “Parlare di giustizia di notte…”

Immediata la replica dell’esponente azzurro che seppellisce il collega con l’ironia: “Presidente, non ho sentito. Ci sono delle mosche in aula forse…”. Tra gli interventi più accesi quello di una lunare Laura Boldrini (Pd) che si lamenta della notturna: “Parliamo di giustizia e siamo costretti a farlo di notte, alle 2.20, perché domani i deputati e le deputate di maggioranza devono precipitarsi nelle Marche. A fare che cosa? Ad applaudire Giorgia Meloni. Ecco, siamo arrivati a questo punto!”. Sommessamente, si fa notare che l’elezione nelle Marche riguarda tutti i partiti, compreso il Pd che infatti vedrà la Schlein da Ricci proprio oggi. Si vede che Boldrini era affaticata…

La sinistra si rifugia nell’umorismo, l’unica carta rimanente

Non solo lei, nel Pd hanno iniziato a dare cenni di cedimento: Andrea Rossi, nonostante il contesto crepuscolare, ha messo in discussione a modo suo la seduta fiume: “Vorrei concludere con una breve e simpatica metafora narrativa che spero sia di buon auspicio: c’era volta un fiume che nasceva in una montagna…”. Almeno Mauro Berruto, passato da sportivo, ha fatto citazioni in latino, pur piagnucolando l’ora tarda in cui è “costretto” a lavorare : “Non so se sia più umiliante parlare in quest’aula deserta alle quattro e mezza di notte con i miei compagni e le mie compagne di partito di fronte alle sedie vuote della maggioranza: fatta eccezione per i due colleghi su 225 – ‘rari nantes in gurgite vasto‘ – come diceva Virgilio, questo grande gorgo di questa notte buia della democrazia”.

Parlano di momento “buio” ma sono i primi a non crederci. Berruto ha cambiato registro: “Presidente, c’è un rumore insopportabile, non posso continuare con il mio intervento… Mi ha interrotto il collega della maggioranza! Era ironico”. In chiusura, con le prime luci dell’alba, Rosanna Filippin (Pd) ha animato una curiosa gag: “Onorevoli colleghe e colleghi, per lo meno quelli che sono rimasti in quest’aula vuota alle ore 17,20 del mattino…”. Bisogna sottolineare che alla nullità della proposta politica corrisponde almeno un po’ di senso dell’umorismo. La riforma va avanti nel dibattito, ma il senso dell’umorismo servirà a poco.

A mettere un po’ di cupezza arriva in mattinata la segretaria Schlein a sputare veleno contro la maggioranza: “Avete proceduto con questa riforma a suon di forzature: quando mai si è vista una riforma che nei quattro passaggi di aula non subisce nemmeno una modifica, nemmeno una. L’avete blindata per la vostra debolezza e le vostre divisioni”. E poi un fallo di frustrazione:

Giustizia, Schlein al veleno contro il governo

“Vi serve questa riforma come baratto al vostro interno: un baratto indecente tra riforma della giustizia, autonomia e premierato. Uno scambio che è l’unico collante tra di voi”, ha aggiunto la segretaria del Pd. Dimenticando che ci sarà un referendum e il popolo sarà sovrano. La riforma della Giustizia con la separazione delle carriere è un tassello fondamentale per una giustizia più equa, più trasparente e davvero al servizio dei cittadini. “Al contrario di quel che dice l’opposizione – ribatte Maurizio Lupi di Noi Moderati-  non c’è nulla di punitivo nella riforma. Nessuna intenzione di limitare l’autonomia della magistratura: l’obiettivo è quello di rafforzare le garanzie dei cittadini, il ruolo del giudice terzo e mettere accusa e difesa su un piano di reale parità”.

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di Gabriele Alberti - 17 Settembre 2025