
Attacco in calcio d'angolo
No alla partita Italia-Israele, la sinistra ci ricasca. Gattuso tranchant: sono un uomo di pace, ma dobbiamo giocare
Il Viminale stronca le polemiche e respinge al mittente la richiesta del sindaco di Udine di rinviare il match per le qualificazioni ai Mondiali: "Nessun rischio sicurezza". E il ct azzurro in conferenza stampa rilancia a muso duro: è una partita di qualificazione e "dobbiamo giocare con chi è nel nostro girone. È il nostro lavoro, una nostra responsabilità"
Italia-Israele, la sinistra ci riprova e in calcio d’angolo, quasi in zona Cesarini, attraverso il sindaco di Udine che azzarda e rilancia: Sarebbe opportuno attendere momenti migliori, rinviare la partita e recuperarla: credo che ci sia il tempo. E temo purtroppo che nell’arco di un mese e mezzo non si arriverà al cessate il fuoco»… Invece, nonostante il tentativo, Viminale, Figc, Uefa e ct Gattuso tirano dritti: si può. E si deve fare…
L’incontro, in calendario il 14 ottobre a Udine, e valido per le qualificazioni ai Mondiali 2026, «si può giocare regolarmente». Il match – chiariscono fonti del Ministero dell’Interno – «si può giocare regolarmente», dal momento che «non sono emersi rischi per l’ordine pubblico». Ma non è certo quello a cui si riferiva il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni quando, in un’intervista al Messaggero Veneto, è insorto contro l’evento calcistico della Nazionale azzurra in programma, proponendo il rinvio della partita non tanto per questioni di sicurezza. Quanto per ragioni – a sua detta – di opportunità, sostenendo di ritenere improprio giocare ora…
Italia-Israele, ok del Viminale (che mette a tacere la richiesta dilatoria del sindaco di Udine)
Insomma, se si trattasse di una semplice partita di calcio potremmo dire che il sindaco di centrosinistra di Udine sarebbe stato ammonito sul campo con un cartellino giallo. Invece, visto il tracimare di quella che è diventata una questione politico-diplomatica, la risposta che respinge al mittente la richiesta censoria-dilatoria è quella che arriva dal Viminale che, nonostante la richiesta di rinvio del primo cittadino friulano, ha asserito con nettezza che, non essendo emersi rischi per l’ordine pubblico, la sicurezza necessaria per lo svolgimento dell’evento è garantita. Dunque, 1-0 e palla al centro.
Gattuso tranchant: «Israele è nel nostro girone, ci dobbiamo giocare»
Nel frattempo, però, come se non bastasse, nel secondo tempo del contenzioso agonistico-diplomatico proseguito nel pomeriggio anche il Ct della Nazionale Rino Gattuso ha espresso un parere chiaro e deciso sulla vexata quaestio, e pur manifestando il suo cordoglio per le vittime civili a Gaza, ha ricordato che il dovere di una squadra sportiva è quello di fare il proprio lavoro. «Israele è nel nostro girone, ci dobbiamo giocare», ha affermato Gattuso in conferenza stampa dal ritiro di Coverciano, in vista degli impegni dell’Italia contro Estonia e Israele (per l’appunto), validi per la qualificazione al Mondiale 2026.
“Sono un uomo di pace, ma anche un allenatore che deve fare il proprio mestiere”
Di più. Il ct azzurro ha anche aggiunto a stretto giro (venendo al vulnus della questione): «Io sono un uomo di pace e mi fa male al cuore vedere civili e bambini colpiti. Noi però facciamo il nostro mestiere. Anche la Figc sta lavorando tantissimo per trovare soluzioni e fare una gara perfetta a Udine, che sia in linea anche dal punto di vista della sicurezza. Il nostro dovere è fare il nostro lavoro». Ciò non toglie che, come ha ribadito Gattuso sottolineando la professionalità e il rispetto delle regole sportive, e bilanciando empatia e senso di responsabilità, «spero si arrivi a una soluzione di pace. E non solo in Israele».
Kelany (FdI): «Annullare Italia-Israele sarebbe un gesto discriminatorio»
Ma non è finita, perché dichiarazioni ancora più esplicite sono arrivate dal mondo politico. Come con Sara Kelany, deputato di FdI, che sulla vicenda – e i suoi strascichi polemici – ha puntualizzato: «Le posizioni del sindaco di Udine sulla partita Italia-Israele, e la richiesta di non far svolgere l’incontro, aggiungono un altro tassello al triste quadro delle sinistre che soffiano, in maniera incosciente, sul fuoco pro Pal». Aggiungendo in calce: «Annullare un evento sportivo sarebbe un gesto discriminatorio nei confronti del popolo ebraico tutto e certamente non è il modo per parlare di pace. È necessario non arrendersi di fronte alla narrazione di una sinistra che sta criminalizzando un intero popolo e che, ammantandosi di un antisionismo di facciata, dimostra sempre di più di lasciarsi andare a derive antisemite».
Rizzetto (FdI): Sottoscrivo le parole di Gattuso sulla partita Italia-Israele»
Parole, quelle di Sara Kelany, a cui fanno eco anche le dichiarazioni di Walter Rizzetto, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Friuli Venezia Giulia, e Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. «In merito alla partita di calcio Italia-Israele in programma ad ottobre a Udine – ha ribadito l’esponente di FdI –, prendo in prestito le parole del nostro allenatore Gennaro Gattuso, e le sottoscrivo. Una partita di calcio resta un evento sportivo, quindi è inutile, dannoso ed addirittura controproducente boicottare lo Sport o la Cultura stessa. Sul resto della vicenda mi rifaccio completamente alle parole del primo ministro Giorgia Meloni ascoltate a Rimini».
Gasparri “sconcertato” dalle parole del sindaco di Udine
Non meno tranchant, infine, il commento del senatore forzista Maurizio Gasparri. Il quale, intervenendo sulla questione ha rilanciato sia la posizione di Gattuso, che il commento di Sara Kelany, sostenendo con chiarezza: «Ha ragione Gattuso: la partita di calcio Italia-Israele si deve giocare a Udine. Lascia veramente sgomenti le irresponsabilità con cui il sindaco di Udine, finendo oggettivamente per alimentare tensioni di ordine pubblico, si è schierato sulla sponda di coloro che nemici di Israele finiscono per camminare accanto ai fautori dell’antisemitismo, dicendo che la partita non andrebbe disputata».
«Una sortita irresponsabile con cui si sostituisce ad autorità sportive e politiche nazionali e internazionali»
Concludendo infine: «Si sostituisce ad autorità sportive nazionali, internazionali e anche ad autorità politiche nazionali e internazionali, con questa sua temeraria ed irresponsabile sortita. Al di là dell’auspicio che tutti facciamo perché cessino gli attacchi a Gaza – ha quindi chiosato il presidente del senatori di FI – diffondere atteggiamenti ostili ad Israele denota una vera e propria insorgenza di antisemitismo. Gli episodi si moltiplicano. E vedono la sinistra, il Pd, in prima linea con una condotta gravissima. Abbiamo visto il sindaco di Bari, il sindaco di Udine, unirsi a questo comportamento che rischia di farci precipitare a una condizione di vero e proprio razzismo, che sarebbe inaccettabile. Queste posizioni vanno stroncate». E per ora a stopparle hanno provveduto addetti ai lavori e organi competenti.