
Tre anni e non si rassegnano
Lilli Gruber ridotta agli insulti sessisti per attaccare Meloni: «Servosterzo dell’armata del super testosterone» (video)
La giornalista ha offerto l'incredibile definizione nel corso di "Piazzapulita", mandando in brodo di giuggiole Formigli. La replica di FdI: «È al volante dell'Italia, è questa la verità che non sopportate»
L’insulto che mancava è arrivato, ed è quanto mai fantasioso: Giorgia Meloni sarebbe il «servosterzo» di un’«armata» globale «del super testosterone». A coniare l’espressione è stata Lilli Gruber, ospite a Piazzapulita di un compiaciuto Corrado Formigli. «Servosterzo non è male», ha commentato il conduttore, mentre probabilmente a casa i telespettatori si chiedevano cosa volesse dire. La stessa Gruber dev’essersene resa conto, perché poi ha sentito l’esigenza di tradurre quella definizione con la più comprensibile «facilitatrice».
Lilli Gruber ridotta agli insulti sessisti per attaccare Meloni
La tesi è che la premier italiana sarebbe la «facilitatrice» di un consesso di leader maschi e machisti che va da Trump a Milei, passando per Netanyahu. Ma a questo punto, dai, perché non dire direttamente «valletta»? Non c’è bisogno di spendere parole su quanto la tesi di Gruber trasudi sessismo, né su quanto sia disallineata con il giudizio che gli osservatori internazionali della politica danno della premier italiana: si è perso ormai il conto dei grandi giornali esteri che non solo le riconoscono la leadership più forte d’Europa e il ruolo di primo interlocutore con i partner globali, ma che la indicano anche come esempio da seguire per raddrizzare le sorti dei propri Paesi.
L’ultimo in ordine di tempo, è stato il settimanale francese L’Express, che ha proposto un paragone impietoso con Macron e con gli altri 26 leader, definendoli «nani» al confronto della premier italiana. Del resto, anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, non esattamente una che abbia tradizionalmente guardato all’Italia e alla destra con favore, ha di recente indicato Meloni come esempio da seguire.
FdI: «Non sopportano la verità: Meloni è al volante dell’Italia»
Epperò, i “grandi giornalisti” italiani sghignazzano e si danno simbolicamente di gomito sull’idea del «servosterzo dell’armata del super testosterone», attirandosi una risposta facilissima e definitiva da parte di FdI: «No, è al volante dell’Italia. Ed è questa la verità che non sopportate», si legge sulla grafica social che riprende l’infelice uscita di Gruber e ne svela il vero significato. L’Italia, ricorda poi il post a commento della grafica, «non ha mai contato così tanto in Europa e nel mondo. Il vostro continuo tentativo di sminuirla svela, ancora una volta, tutta la vostra ipocrisia. A parti inverse avreste gridato al sessismo: a noi – è la conclusione – basta vedervi arrancare».