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Liana, Lisa, Iriyna: uccise in Germania, Olanda e Usa. Chissà perché a sinistra fingono di non vedere questa violenza contro le donne

Estate di sangue

Liana, Lisa, Iriyna: uccise in Germania, Olanda e Usa. Chissà perché a sinistra fingono di non vedere questa violenza contro le donne

Cronaca - di Maurizio Ferrini - 10 Settembre 2025 alle 16:01

Un’estate di sangue ha sconvolto Olanda, Germania e Stati Uniti: tre giovanissime ragazze assassinate brutalmente, senza alcuna ragione, da tre richiedenti asilo che andavano espulsi. Un filo rosso sangue che molti giornali italiani hanno ignorato, che la sinistra nostrana ha fatto finta di non vedere, ossessionata da altri temi, eludendo una questione che sta esplodendo in molti Paesi: la questione degli immigrati irregolari. Liana, Irina, Lisa: la morte di tre ragazzine che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel momento sbagliato con una persona che non doveva essere con loro.

Liana K., 16 anni, buttata sotto un treno in Germania da un irregolare iracheno

In Germania l’estate è stata turbata dalla morte di un’adolescente: Liana K. aveva 16 anni ed era fuggita dall’Ucraina per sfuggire alle bombe russe: è stata uccisa l’11 agosto nella città tedesca di Friedland dopo essere stata spintonata sotto un treno merci. A spingerla sui binari Muhammad A., profugo iracheno 31enne, ubriaco. L’ha fatto senza alcuna ragione, in un raptus omicida, dato vittima e carnefice neanche si conoscevano. Liana era fuggita da Mariupol con i suoi genitori e due fratelli minori nel 2022. IIn Germania si era perfettamente integrata e studiava per diventare odontotecnico. L’assassino è stato ricoverato in una struttura psichiatrica ed è indagato per omicidio “non intenzionale”.

Gli investigatori tedeschi hanno anche scoperto che il cittadino iracheno viveva in Germania da anni, nonostante la sua domanda di asilo fosse stata respinta e fosse stato emesso un ordine di espulsione. Era un irregolare e la sua condizione ha innescato anche un dibattito politico che sui nostri giornali non è neppure arrivato.

Lisa, 17 anni, accoltellata a morta da uno stupratore seriale nigeriano appena arrivato in Olanda

L’Olanda sta vivendo un’estate di proteste di piazza, organizzata anche dai movimenti femministi, dopo la morte di Lisa. Lisa, 17 anni, è stata uccisa la notte del 19 agosto su una pista ciclabile mentre tornava a casa da Amsterdam. Per la sua morte è stato fermato un 22enne nigeriano, arrivato in Olanda in estate. Viene accusato, oltre all’omicidio dell’adolescente, anche di uno stupro violento nella notte del 14 agosto e di un’altra tentata violenza sessuale il 10 agosto, sempre nella stessa zona.

Lisa era uscita quella notte fatale nel Leidsebuurt di Amsterdam ed era partita da lì alle tre e mezza del mattino con la sua bicicletta elettrica per la casa dei suoi genitori ad Abcoude. Lungo la strada, ha dato l’allarme al 112. Gli agenti allarmati hanno trovato il suo corpo senza vita poco dopo sulla pista ciclabile proprio di fronte al parco sportivo.
Ad Abcoude, centinaia di persone hanno partecipato a una marcia silenziosa per Lisa. Ad Amsterdam, un giro notturno in bicicletta effettuato da un movimento contro la violenza sulle donne ha coinvolto centinaia di ragazze con lo slogan “La notte è anche nostra” (vedi foto Ansa). Gli edifici della capitale sono diventati arancioni, a simboleggiare la lotta contro la violenza contro le donne. Di tutto questo ha parlato anche il New York Times. Sui nostri giornali principali e sui tg? Non pervenuto.

Violenza contro le donne: Iriyna uccisa senza ragione sul treno a Charlotte

C’è quindi una violenza contro le donne, anche giovanissime, che viene derubricata e ignorata. Da settimane tiene banco sui social il video del brutale delitto della 23enne ucraina Iriyna Zarutzka, accoltellata a morte da un senzatetto di 34 anni, Decarlos Brown, mentre si trovava sul vagone di un treno, a Charlotte. Il Corriere e le altre testate hanno dedicato un articolo dopo che ne ha parlato persino il presidente americano Donald Trump. Troppo facile.

Il delitto della 23enne ucraina da un’altra angolazione (video)

La 23enne era una richiedente asilo, l’accoltellatore un pregiudicato con una lunga storia criminale, comprese condanne per rapina a mano armata, furto con scasso. I membri della famiglia hanno detto alla CNN che ha una storia di problemi di salute mentale e sua sorella ha detto che crede che abbia avuto un esaurimento nervoso quella notte. Non va dimenticato che in Carolina del Nord è ancora in vigore la pena di morte. C’è da stare certi che il coro politicamente corretto dei nostri media, poco interessati ai barbari delitti di queste tre giovani donne, tornerà ad appassionarsi al caso solo se Brown verrà condannato alla sedia elettrica. Per firmare appelli per salvarlo.

 

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di Maurizio Ferrini - 10 Settembre 2025