
Il mondo piange Robert Redford: da Trump a Meryl Streep, un coro di addii. I più commossi e struggenti
Complice il cinema che seduce ingannando e che bluffa su tempo e spazio, ci eravamo illusi che un gigante come Robert Redford fosse refrattario alle leggi della natura e che sarebbe stato sempre lì dove lo immaginavamo: nella sua casa nello Utah o su un set alle prese con una nuova sfida. E invece la realtà che ha irrotto bruscamente sulla scena con la notizia del suo addio – per quanto avvolto in un velo di mistero (nell’annuncio si parla di morte nel sonno, e non sono specificate le cause del decesso) – ci ha costretto a collocare l’attore in quella dimensione intangibile in cui l’immaginario ospita i suoi miti intramontabili…
Da Trump a Meryl Streep, il mondo piange Robert Redford
Sì, perché è di mito che stiamo parlando; di un attore e di un regista che ha saputo miscelare alchemicamente glamour e antidivismo, talento e fascino. Lui, che era l’ultima incarnazione di un ideale hollywoodiano in via d’estinzione: bellezza e professionalità, carisma e integrità, successo commerciale, impegno civile e anima indipendente. Lui, Robert Redford, l’alfiere di un cinema ribelle che ha attraversato oltre mezzo secolo di cinema americano portando in scena il lato più riflessivo dell’eroe, l’ambiguità morale dell’idealista, la fragilità dietro la disinvoltura, e che al jet set californiano ha preferito le montagne dello Utah che amava, e che aveva scelto come rifugio finale.
I messaggi di addio dei big di Hollywood inondando i social
Per questo oggi, nel giorno del commiato definitivo, i big della scena americana, e non solo hollywoodiana, accavallano le loro voci, uno sull’altro, per tributare l’ultimo saluto alla leggenda Redford, a tutto che ha rappresentato. E molto di più… A cominciare dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Passando per il fronte opposto: quello di Hilary Clinton. Fino ai colleghi del mondo dello spettacolo e della cultura. E tra i tanti, tantissimi che lo ricordano e lo omaggiano, non potevano mancare anche le due attrici con cui Redford lavorò nei suoi film più noti.
Robert Redford eroe romantico: le attrici di 2 intramontabili successi lo ricordano così
La prima non può che essere Meryl Streep, con cui Robert Redford recitò in La mia Africa e in Leoni per agnelli, che ha scritto: «Uno dei leoni se n’è andato. Riposa in pace, mio caro amico». E poi c’è Jane Fonda, con cui ha recitato nella commedia cult A piedi nudi nel parco, del 1967; e poi ancora nel 2017 in Le nostre anime di notte, che ha dichiarato: Robert Redford è stato «una persona magnifica sotto tutti i punti di vista». Postando in calce: «Incarnava un’America per cui dobbiamo continuare a combattere».
Ben Stiller non ha dubbi: «Non c’è attore più iconico»
Non solo. Mentre Stephen King permea di stupore e nostalgia il suo messaggio di cordoglio e in post su X scrive: «Robert Redford è morto. Ha fatto parte di una Hollywood nuova ed entusiasmante negli anni ’70 e ’80. Difficile credere che avesse 89 anni», Ron Howard non manca invece di tributare il suo grazie a una «figura culturale di enorme influenza per le scelte creative fatte come attore, produttore e regista, e per aver lanciato il Sundance Film Festival, che ha dato una spinta decisiva al cinema indipendente americano. Un vero gamechanger artistico» posta il regista sui social. E infine – ma potremmo andare avanti all’infinito – Ben Stiller, che con la forza della semplicità e il dono della sintesi efficace, ha scritto: «Non c’è attore più iconico».