
Orrore a New York
Howard Rubin, ex braccio destro di Soros, arrestato per sevizie e stupri su decine di donne: nel suo attico una stanza delle torture
Si chiama Howard Rubin, ha 70 anni ed è stato per anni il braccio destro di George Soros. Il finanziere di Wall Street, oggi fuori dal grande giro, è stato arrestato giovedì dalla polizia di New York con l’accusa di aver attirato decine di ragazze, tra le quali ex modelle di Playboy, per aggredirle sessualmente e fisicamente durante incontri nel suo attico a Central Park.
I poliziotti hanno trovato addirittura una stanza insonorizzata descritta nei documenti del tribunale come “La prigione” dove le vittime venivano segregate e abusate sessualmente e fisicamente anche con scosse elettriche.
Pronto a pagare una cauzione di 25 milioni di dollari
Il 70enne ex braccio destro di Soros è stato arrestato nella sua casa in affitto a Fairfield, nel Connecticut. Si è dichiarato non colpevole presso un tribunale federale di Brooklyn. Anche la sua ex assistente personale, Jennifer Powers, è stata arrestata nella sua casa di Southlake, in Texas, e dovrebbe comparire in tribunale in Texas lunedì. L’ex finanziere milionario è stato condannato alla detenzione, nonostante gli sforzi dei suoi avvocati per ottenere il rilascio su cauzione di 25 milioni di dollari. Nel corso di una carriera trentennale, Rubin ha lavorato presso varie società finanziarie, tra cui Merrill Lynch, Bear Stearns e Soros Fund Management.
Nella stanza delle torture scosse elettriche e sevizie sessuali
Secondo i pubblici ministeri, Rubin, con l’aiuto di Powers, ha abusato delle donne tra il 2009 e il 2019 dopo averle reclutate per volare a New York e compiere atti sessuali sadomasochistici con lui in cambio di denaro.
Il meccanismo era collaudato. La scelta ricadeva su donne con problemi di tossicodipendenza, di alcolismo o di soldi. Venivano fatte arrivare via aereo a New York dietro alla promessa di denaro in cambio di atti sessuali. Nell’attico, dopo aver assunto alcol e droghe per essere stordite e per «sentire meno il dolore», subivano violenze ben oltre quanto pattuito. Secondo gli inquirenti, pur avendo fornito alle ragazze una “parola di sicurezza” per interrompere l’atto, il finanziere le imbavagliava per impedire loro di parlare o semplicemente faceva finta di nulla. “Non importa se urla, sarà più divertente”, avrebbe confidato il finanziere alla sua complice.
“Non importa se urla, mi divertirò di più”
Rubin e Powers hanno speso più di un milione di dollari per reclutare donne disposte a partecipare ad atti sessuali a pagamento che prevedevano bondage e sottomissione, tra cui vittime che avevano già subito abusi sessuali, erano in gravi difficoltà finanziarie o soffrivano di dipendenze. Una volta arrivate a New York, le donne venivano incoraggiate a fare uso di droghe o alcol per prepararsi agli incontri sessuali e talvolta venivano coinvolte in comportamenti che andavano oltre il loro consenso. Durante gli incontri, le donne subivano violenze che lasciavano loro lividi e traumi psicologici.
Talvolta alcune di loro hanno avuto bisogno di cure mediche e alcune hanno avuto lesioni permanenti. Prima del 2011, gli incontri avvenivano solitamente in hotel di lusso a Manhattan, ma dal 2011 al 2017 si spostarono in un attico con due camere da letto vicino a Central Park. L’attico conteneva ‘The Dungeon’, una stanza insonorizzata dipinta di rosso che aveva una serratura sulla porta ed era attrezzata con strumenti di bondage e sadomaso.
Chi è Howard Rubin, il re Mida di Wall Street che gestiva il fondo di Soros
Powers si occupava della manutenzione della prigione, la puliva tra un utilizzo e l’altro e riforniva l’attrezzatura, oltre a reclutare donne, organizzare i loro voli e gestire le conseguenze delle lamentele relative alle sessioni con Rubin. Rubin e Powers richiedevano alle donne di firmare accordi di riservatezza e di dichiarare di non essere sotto l’effetto di droghe o alcol al momento della firma.
Dal 2012 Howard Rubin ha finanziato praticamente tutti gli aspetti dello stile di vita di Powers e della sua famiglia, compreso l’affitto del loro appartamento a Manhattan, le rette della scuola privata dei suoi figli e l’acconto e il mutuo sulla loro casa in Texas dopo che i Powers si sono trasferiti in Texas nel 2020. Alcune delle presunte vittime hanno citato in giudizio Rubin e Powers nel 2017. Una giuria ha stabilito in sede di processo che solo Rubin era responsabile e ha assegnato alle donne 3,9 milioni di dollari di risarcimento. Attualmente il finanziere sta presentando ricorso contro il verdetto. Se condannati per tutte le accuse, Rubin e Powers rischiano una pena detentiva di almeno 15 anni ciascuno.